Via dalla pazza folla
Scrivo queste righe da un bivacco a circa 3000 metri di altezza (scrivo su carta naturalmente, non certo sul PC).
Non ho in mente di salire sul ghiacciaio o su qualche cima; le vie che partono da qui sono troppo impegnative per le mie possibilità, poco praticate e poco segnate.
Sono quassù per provare, almeno per un paio di giorni, ad andare "via dalla pazza folla"; solo in compagnia di mio figlio, voglio ascoltare il silenzio e i rumori della montagna, vedere le stelle e l'alba, se il cielo lo permetterà.
Da qui i paesi della valle sono lontani e non si sentono i rumori della civiltà, ma solo il vento, lo scorrere dell'acqua e lo schianto del ghiacciaio a un km di distanza che ogni tanto, ahimè, perde qualche pezzetto.
Non è certo una vita da Robinson; ci siamo portati dietro cibo, fuoco e letture. Abbiamo dovuto però cercarci l'acqua in mezzo alle rocce. La sorgente indicata era quasi a secco e siamo saliti fino ai nevai.
Mezz'ora per prendere l'acqua: non se ne spreca neanche una goccia!