Aumenteranno le emissioni di CO2 /2 Il rigassificatore di Zaule
Dopo aver autorizzato la conversione a carbone della centrale di Porto Tolle, il governo (con la complicità della ministra-velina per l'ambiente) ha sfornato una seconda perla: l'autorizzazione alla costruzione del rigassificatore di Zaule (Trieste), con una capacità nominale di 8 km³/anno.
8 km³ equivalgono a circa 7,2 milioni di tep (tonnellate equivalenti petrolio), ovvero il 10% degli attuali consumi di metano! (1)
L'ipotesi più probabile è che il rigassificatore rimanga largamente inutilizzato, visto che la capacità mondiale di rigassificazione è doppia rispetto a quella di liquefazione, come del resto è sostanzialmente sottoutilizzato l'unico rigassificatore italiano, quello di Panigaglia (vedi I rigassificatori? Sostanzialmente inutili).
Se invece il irgassificatore dovesse funzionare a pieno regime, stimolerebbe un aumento delle emissioni di CO2 del 4% (2), alla faccia degli accordi internazionali di Kyoto!
Esistono inoltre preoccupazioni significative per l'impatto ambientale. La baia di Zaule ha poco ricambio idrico con il mare e la sua temperatura invernale è piuttosto bassa. Il rigassificatore ha bisogno di una temperatura minima di 7°C. L'acqua ritornerebbe alla baia più fredda di cinque gradi, e poichè verrebbe scaricata nei pressi dell'impianto, la temperatura continuerebbe ad abbassarsi con seri problemi per la fauna acquatica, oltre che per il funzionamento stesso dell'impianto.
Ma questo non preoccupa i governanti che hanno commisisonato un altro studio secondo cui la temperatura della baia non è poi così fredda.
Staremo a vedere. Per fortuna esiste già chi si oppone al rigassificatore . Dopo tutto non è detto che si farà; per ora è solo sulla carta.
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