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Libri per l’estate /3 Cinafrica di Michel e Beuret

10 agosto 2009 0 commenti

[Segnalo alcune letture interessanti per l'estate. Sono libri che ho letto in tutto o in parte. Non si tratta di romanzetti o di saggi patinati scritti da accademici snob che amano parlare difficile, ma di testi che ci aiutano a capire meglio il mondo in cui viviamo e a ricevere un supplemento di umanità. Almeno lo spero.]

Cinafrica è un libro che documenta un grande terremoto geopolitico e ridisegna la carta geografica del mondo. 

L'occidente sta poco per volta abbandonando l'Africa e la Cina sta prendendo il suo posto. Complessivamente, sembra con risultati migliori.

Questo, no perchè i cinesi siano "santi", tutt'altro. Tuttavia hanno tre grandi vantaggi sugli occidentali:

  • i cinesi non hanno il fardello dell'uomo bianco. "Voi occidentali siete paternalisti", dice un giovane dirigente cinese a Lagos, "Quando arrivate qui parlate agli africani di diritti umani, diritti di riproduzione, diritti di ogni tipo. Li guardate dall'alto in basso. Noi invece, andiamo dritto allo scopo, parliamo di affari." (p. 40). Sarà anche un modo di fare venale e poco idealista, ma quando si fanno affari ci si tratta alla pari
  • i cinesi hanno un tale surplus di risorse economiche che si possono permettere investimenti più rischiosi e soprattutto possono elargire scuole, strade, ospedali e centrali elettriche ad un prezzo più basso.
  • tutti i cinesi che sono arrivati in Africa prima di fare fortuna hanno fatto la gavetta: "facciamo tutti più di un lavoro, questo è il segreto del nostro successo. 50 anni fa facevate così anche voi in europa quando avevate ancora voglia di lavorare, no?" dice un altro cinese (p. 34).

Gli autori hanno percorso migliaia di km visitando 12 stati africani, oltre alla Cina, naturalmente. Ne esce un quadro impressionante, nel bene e nel male, di quanto sta succedendo a sud del Sahara.

L'arrivo dei cinesi porterà ad un aumento del saccheggio ambientale, come sta già succedendo nelle foreste equatoriali (leggi l'Ecoquote della scorsa settimana).

Insooma, non è più il tempo di Livingston, degli esploratori e di USA for Africa. Ora sta comincianco China for Africa (e Africa for China, naturalmente)

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