Se lo “scettico” cambia (almeno in parte) idea
Mr Bjorn Lomborg , il danese scettico sulle misure di mitigazione del clima ha in parte cambiato idea.
In un'intervista al Financial Times sostiene che è "incredibilmente importante. Abbiamo bisogno di un accordo globale sul clima".
Lomborg in realtà non è mai stato un negazionista, anche se le sue posizioni scettiche negli ultimi anni hanno fornito munizioni ai negazionisti, dal momento che sosteneva che era inutile spendere soldi per ridurre le emissioni.
Ora sembra avere cambiato idea, almeno in parte. In realtà continua a fare l'avvocato difensore dei paesi ricchi, sostenendo che non conviene ridurre le emissioni dei paesi sviluppati, ma che è meglio ridurre quelle dei paesi poveri, piantare alberi e occuparsi del metano piuttosto che della CO2.
E' un approccio molto economicocentrico (d'altronde Lomborg è, ahimè, un economista..., a cui interessano poco o nulla i problemi dei profughi ambientali, della desertificazione, delle perdite dei raccolti, delle estinzioni di massa ecc... No, lui è solo preoccupato di quanto devono sborsare i poveri paesi ricchi.
Perchè fare un elenco delle priorità (per cui le opzioni ambientali restano agli ultimi posti), come se si dovessero per forza spendere un ammontare limitato di risorse? Perchè non mettere invece in discussione le folli spese militari e il commercio delle armi?
Ah, ma allora il suo istituto di ricerca non riceverebbe più finanziamenti, I suppose...
[Grazie a Paolo C per la segnalazione della notizia. La vignetta proviene da Studentesagainstclimatechange]