H1N1, 3000 morti
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La pandemia H1N1 ha ormai causato più di 3000 morti in tutto il mondo . I paesi più colpiti sono Brasile (557 morti), USA (556), Argentina (465), Australia (150) e Cile (130).
La crescita è sempre esponenziale, con un tasso del 4% al giorno, con un tempo di raddoppio di 17 giorni.
La letalità del virus è maggiore nei paesi dell'emisfero sud, dove è inverno e dove quindi è più facile infettarsi, come avviene con la normale influenza.
Nessuno tiene più il conto degli infettati, ma è possibile stimare che abbiano superato quota 700 mila (in questo post ho spiegato come è possibile effettuare la stima). L'influenza non risparmia nemmeno i VIP; se l'è presa pure il presidente colombiano Uribe di ritorno dall'Argentina.
In diversi paesi dell'emisfero nord si discute su cosa avverrà alla riapertura delle scuole. Negli USA gli esperti dicono che chiudere le scuole non risolve il problema,al più fa solo guadagnare un po' di tempo. In Francia verranno invece chiuse "per quarantena" le scuole in cui si sono verificati almeno tre casi di H1N1 nella stessa classe.
Come ho già scritto in precedenza, ritengo che una soluzione più soft sarebbe lasciare a casa per almeno una settimana tutti gli studenti che hanno i sintomi dell'influenza, che sia H1N1 o meno. In questo modo i ragazzi non entrerebbero a contatto con nessuno nel periodo in cui poterbbero trasmettere il virus, e non si dovrebbe attendere l'esito dei test.