Marina Silva, il Brasile e l’ambiente
Marina Silva lascia il PT per i verdi. Non è una notizia da poco.
Marina Silva forse non è molto conosciuta in Italia, dove non si parla molto di quello chje accade all'estero, eppure è una donna politica di prima grandezza.
Proveniente da una famiglia di seringueiros , figlia spirituale di Chico Mendes , militante del PT (Partido dos Trabalhadores ), senatrice, è stata ministro dell'ambiente nel governo di Lula dal 2003 al 2008, ottendendo importanti risultati nella riduzione della deforestazione.
Lo scorso anno Silva ha lasciato il ministero perchè non le si dava abbastanza spazio per difendere l'ambiente. Ora lascia anche il PT per aderire al Partido Verde .
Così Marina Silva spiega le ragioni della sua scelta:
«Ho la ferma convinzione che questa decisione vada incontro al pensiero di migliaia di persone, in Brasile e nel mondo, che da molti decenni puntano il dito obiettivamente sugli equivoci della concezione dello sviluppo centrata nella crescita materiale a tutti i costi, con guadagni eccezionali per pochi e risultati perversi per la maggioranza, a spese, soprattutto per i più poveri, della distruzione delle risorse naturali e della qualità di vita. »
Questo testo è di fondamentale importanza per capire cosa significa fare una politica ambientale oggi. Non si tratta solo di tutelare qualche parco, fare una pista ciclabile o organizzare meglio lo smaltimento dei rifiuti, ma di ripensare radicalmente l'idea di sviluppo economico, in modo da mettere al centro la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Il mandato di Lula scadrà il prossimo anno e Marina Silva ha la seria intenzione di correre per la presidenza, in concorrenza con il candidato del PT e con quello dell'opposizione.
La sua vittoria potrebbe essere determinante per la sopravvivenza del più grande ecosistema del mondo.
Si ringrazia la Rete Radiè Resch per avere segnalato la notizia.