Umanità in frantumi
«Esaurimento di risorse e accumulo di rifiuti sono chiari segnali di un sistema che sta divorando se stesso.
Il tutto mentre metà della popolazione mondiale non ha ancora conosciuto il gusto della dignità umana.
Crisi sociale e crisi mortale strette in un abbraccio mortale. [...]
Non siamo più nel '900 quando sipoteva pensare di fare giustizia portando tutti gli abitanti del pianeta al nostro stesso tenore di vita.
Oggi il pianeta non ce la farebbe a garantire a tutte le famiglie del mondo l'automobile, la lavatrice, il frigorifero, guardaroba stracolmi, una dieta a base di carne... Se volessimo estendere a tutto il mondo il tenore di vita degli americani ci vorrebbero cinque pianeti...
Noi nonabbiamo quattro pianeti di scorta, con questo unico pianeta dobbiamo raggiungere due obiettivi fondamentali:
- dobbiamo lasciare ai nostri figli una Terra vivibile
- e dobbiamo consentire agli impoveriti di uscire rapidamente dalla loro povertà.
Noi siamo sovrappeso, ci farebbe bene dimagrire, ma loro non hanno ancora raggiunto il peso forma... e lo potranno fare solo se noi, i grassoni, accettiamo di sottoporci a cura dimagrante, perchè c'è competizione per le risorse scarse, per gli spazi ambientali già compromessi.
La morale della favola è che non si può più parlare di giustizia sena tenere conto della sostenibilità... "Vivere semplicemente, affinchè altri possano semplic emente vivere", proponeva Gandhi già negli anni '40.»
Francesco Gesualdi, L'altra via. Dalla crescita al benvivere, programma per un'economia della sazietà, Terre di Mezzo, 2009, pp 13-15
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La vignetta dice: "Interessante: il gap tra ricchi e poveri non è così grande come pensavamo"