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Meraviglie dello sviluppo: i morti della Marlane

30 settembre 2009 0 commenti
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Questa brutta storia della Marlane di Praia a Mare non ha mai avuto visibilità mediatica (1) e in effetti la apprendo oggi leggendo Repubblica. Scopro anche che il  sito sciroccorosso ne parlava già coraggiosamente dal 2001, ma senza avere ahimè la visibilità necessaria.

Eppure 80 lavoratori morti e 60 malati di cancro (su un totale di 1058) non sono una bazzecola. 

Le morti sarebbero dovute a  sostanze tossiche contenute nei coloranti dei tessuti. Poichè qualcuno ha avuto la geniale idea di abbattere le pareti divisorie dello stabilimento, i vapori tossici erano inalati da tutti.

Questo è lo sviluppo che l'industria a proposto al sud: salari, fatiche e veleni. La foto qui sopra è un collage delle due facce del problema. La comunicazione pubblicitaria del gruppo Marzotto che usa il marchio Marlane (2) come sponsor sportivo e la realtà del lavoro in fabbrica in mezzo ai veleni (foto presente su sciroccorosso).

Una domanda provocatoria. E se gli uomini di Praia mare avessero continuato a fare i pescatori, i pastori o gli agricoltori?

Avrebbero forse fatto una vita più povera, ma oggi sarebbero ancora qui a godersi figli e nipoti.

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