Innovazioni futili /2 : insalata in busta di plastica
[Dopo averci assicurato l'utile, oggi l'innovazione spesso si dedica all'inutile e al futile, che a volte è ahimé anche dannoso per l'ambiente. Vorrei esemplificare questa affermazione prendendo in esame alcune innovazioni tecncologiche di uso quotidiano]
L'immagine qui sopra non illustra una base spaziale, ma uno stabilimento per la lavorazione delle verdure, cosiddette di quarta gamma (1).
Insalate e ortaggi coltivati in serra (2) sono tagliati, lavati, asciugati, refrigerati, infilati in buste di plastica e trasportati su e giù per la penisola, così da evitare al consumatore la noiosa incombenza di svolgere da solo queste pratiche, visti i "ritmi frenetici" della vita moderna. (3)
Il futile e discutibile progresso di non dover tagliare e lavare l'insalata si paga in modo piuttosto caro, in verità:
- Caro per il portafoglio. Nel 2008 le verdure in busta costavano in media 8,2 € al kg, cioè erano 4 volte e mezza più care delle verdure fresche (1,8 €/kg)
- Caro per la salute. Le insalate in busta sono piene di batteri che proliferano a causa della fuorisucita del liquido cellulare dai pezzi di insalata tagliata. La carica batterica risulta assai più alta di quella che si trova sull'insalata dell'orto non lavata! Guardate il video più sotto (4):non è di Greenpeace, ma addirittura di una rete Mediaset... Il Guardian poi sostiene che il lavaggio è spesso fatto in modo piuttosto approssimativo.
- Caro per il valore nutritivo. Secondo uno studio dell'INRAN , i prodotti tagliati e imprigionati nelle buste perdono fino al 50% dei loro elementi nutritivi antiossidanti.
- Caro per l'ambiente. Per produrre una busta di insalata da 125 g (potere energetico 25 kcal) si utilizzano da 350 a 800 kcal di energia di origine fossile. (5) Una grande innovazione senza dubbio!
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