Cinque tecnologie salveranno il mondo? /1 Balle spaziali
Con una notevole dose di tecno-ottimismo, Federico Rampini su Repubblica riporta le idee di un articolo del Wall Street Journal a proposito delle cinque tecnologie che "potrebbero cambiare tutto".
Mi permetto di fare il luddista , ovvero l'avvocato del diavolo, e mostrare che i limiti di queste tanto acclamate tecnologie non sono solo di tipo economico.
Iniziamo dall'idea dei pannelli solari in orbita; questo scenario da guerre stellari sembra promettere energia facile per tutta l'umanità.
E' appena il caso però di fare notare che una sola centrale solare spaziale da 3 GW (1) richiede:
- la collocazione in orbita geostazionaria di 50-100 km² di pannelli solari con una massa di almeno 4000 tonnellate (a essere ottimisti)
- da 40 a 80 lanci di razzi da carico pesanti, oppure 160 missioni dello Space Shuttle (sempre a essere ottimisti) per il trasporto del materiale; si tratta di un vero e proprio programma spaziale, visto che in 30 anni la NASA ha effettuato 134 missioni delle navette, che tra l'altro andranno in pensione nel 2010 e nulla di nuovo sembra previsto prima del 2014.
Vale davvero la pena mettere in orbita un sistema così costoso e complesso che gestisce l'energia in modo accentrato e richiede controlli e manutenzioni continue?
Se si aumentasse dell' 11% l'attuale potenza installata di energia eolica (120 GW) si otterrebbe grosso modo lo stesso risultato (2), ma con una produzione più affidabile e decentrata, quindi più "democratica" e con meno perdite di trasmissione.
E le altre tecnologie?
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