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Global warming, hackers e veleni

23 novembre 2009 0 commenti

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Gli hackers hanno violato il sito di un centro di ricerca climatica inglese (il CRU ), rubando migliaia di email scambiate tra i ricercatori negli ultimi quindici anni.

Poco tempo dopo sono iniziate a filtrare notizie sul fatto che i ricercatori avessero aggiustato i dati climatici per rinforzare l'ipotesi del global warmng.

Il Washington Post, insieme ad altre fonti, riporta solo questa mail "incriminata", risalente al 1999:

«I've just completed Mike's Nature trick of adding in the real temps to each series for the last 20 years (i.e., from 1981 onwards) and from 1961 for Keith's to hide the decline.»

Leggendo "trick" e "hide the decline", ci sarà forse qualcuno che griderà all'inganno, agli scienziati politicizzati ecc. Notiamo tuttavia che

  • non sappiamo se la mail è autentica;
  • se lo fosse, è difficile capire cosa significa questa frase, al di fuori del contesto. "Trucco" è ad esempio un termine che ho usato a lezione, quando mostro una tecnica risolutiva di qualche problema matematico, nel senso di "stratagemma"; non è detto che abbia un intento doloso;
  • qualcuno sa di quale "declino" si parli nella mail?
  • la mail è del 1999. Ha davvero avuto un così grande impatto sul lavoro successivo di migliaia di climatologi nel mondo?
  • Il CRU è uno dei tanti centri di ricerca climatici attivi sul pianeta, non è il principale centro di ricerca inglese(che invece è l'Hadley center del met-office). Se i ricercatori dell'East Anglia avessero massaggiato i dati, le discordanze con gli altri centri sarebbero prima o poi emerse. Così funziona il metodo scientifico.

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