Gli scienziati: il pianeta va verso un cambiamento irreversibile
Il surriscaldamento globale sta procedendo ad una velocità che va oltre ogni previsione più negativa: è uno scenario catastrofico quello dipinto dagli oltre duemila scienziati riuniti per tre giorni a Copenhagen in vista del vertice Onu di fine anno, nella capitale danese. Il ritmo con cui il pianeta si sta surriscaldando è destinato a innescare cambiamenti “irreversibili”, per questo gli scienziati chiedono l’immediato intervento dei governi al fine di implementare gli strumenti economici e tecnologici e tagliare le emissioni di gas serra.
Le conclusioni del summit andranno ad aggiornare un rapporto del 2007 dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) prima del vertice di dicembre che deve gettare le fondamenta di un nuovo trattato internazionale sui cambiamenti climatici; un post-Kyoto che scade nel 2012.
Ma quali sono le minacce cui – secondo gli scienziati – andiamo ormai inesorabilmente incontro? Secondo il rapporto IPCC del 2007 prima di tutto l’innalzamento del livello del mare che potrebbe salire fino a 59 centimetri entro la fine del secolo e che, minacciando molte popolazioni, potrebbe costringerle alla fuga.
Ma, secondo risultati più recenti presentati nella tre giorni di Copenhagen, lo scenario è ancora peggiore: lo scioglimento dei ghiacciai potrebbe infatti contribuire ad un ulteriore innalzamento del livello del mare che potrebbe salire anche di un metro di altezza con conseguenze devastanti per le comunità che abitano lungo le coste.
Ieri alcuni scienziati britannici avevano inoltre lanciato l’allarme per il polmone verde del pianeta: l’Amazzonia. Con un aumento della temperatura di 4 gradi, la più grande foresta fluviale del mondo è destinata a ridursi dell’85%. Con un surriscaldamento globale anche inferiore (1-2 gradi) la fetta a rischio, seppure ridotta, sarebbe sempre del 20-40%.
“Grazie all’evidenza scientifica sappiamo che i cambiamenti climatici sono una realtà e che avranno effetti dannosi sull’economia mondiale” ha spiegato oggi il primo ministro danese, Anders Fogh Rasmussen, che ha preso parte alla conferenza scientifica. “Abbiamo bisogno di un accordo questo stesso anno” ha dichiarato.
Sempre oggi l’economista britannico Nicholas Stern ha sottolineato le opportunità offerte dell’attuale crisi finanziaria mondiale che potrebbe innescare una nuova era basata su un’economia “ambientalista”.