Stop ai test sugli animali dei prodotti per i cosmetici
L’ 11 marzo è entrato in vigore il secondo stop europeo in materia di test cosmetici su animali – dopo il primo che nel 2004 ha vietato di testare prodotti cosmetici finiti su animali – che finalmente porterà alla quasi totale esclusione dell’uso degli animali vivi per fini sperimentali sulla cosmesi. Rimangono in vigore, ancora per pochi anni, tre test fortemente invasivi, quali: tossicità per uso ripetuto, tossicità riproduttiva e tossicocinetica (assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione della sostanza in esame).
“Il bando dei test cosmetici su animali, rappresenta un importantissimo e storico cambiamento nello scenario scientifico e culturale, che fonda solide basi per l’accettazione di una ricerca senza animali e stimola la coscienza individuale – dichiara Michela Kuan, biologa, responsabile LAV settore vivisezione – Una vittoria sofferta perché il bando Europeo purtroppo è stato più volte rimandato, ma l’impegno e la perseveranza della LAV e delle altre Associazioni animaliste europee sta offrendo la salvezza a milioni di animali crudelmente e inutilmente sfigurati da test invasivi. Un risultato nell’interesse dei consumatori”.
Negli ultimi anni sono stati molti gli sforzi economici, politici e scientifici per lo sviluppo di test sostitutivi all’uso di animali, i quali, oltre al vantaggio etico, sono anche migliori sotto il profilo scientifico e quindi di sicurezza per i consumatori; sono, infatti, già disponibili sul mercato più di 20.000 ingredienti cruelty-free.
In attesa che nel 2013 entri in vigore il bando totale di test su animali in campo cosmetico, per evitare di contribuire alla sperimentazione animale con l’acquisto di prodotti che contengono ingredienti di nuova formulazione, la LAV consiglia di attenersi alle aziende che hanno sottoscritto lo Standard Internazionale “Non Testato su Animali”, l’unico disciplinare riconosciuto a livello internazionale in grado di indicare ai consumatori le aziende produttrici di cosmetici che hanno deciso di non contribuire alla sperimentazione animale, impegnandosi ad utilizzare solo materie prime già presenti sul mercato prima della data sottoscritta nello standard.
Lo standard prevede controlli presso le imprese aderenti da parte di una società indipendente di auditing, nel nostro caso ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale), non è quindi una lista di imprese che si autocertificano.
Ad oggi sono più di 20 le aziende italiane che hanno sottoscritto lo Standard, e altre sono in corso di certificazione. La lista delle ditte aderenti viene costantemente aggiornata sul sito internet della LAV www.lav.it , all’interno della campagna cosmetici (Guida al non testato della LAV.)