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In Emilia Romagna il consumo di acqua si è ridotto dell’8,6%. E a Reggio Emilia del 22%. Allora si può.

24 marzo 2009 0 commenti
brasimone

Lago Brasimone - foto di L.Petroncini

Il forum dell’acqua di Istanbul si è chiuso con un risultato insoddisfacente, ma alcune esperienze sul territorio mostrano che una gestione consapevole dell’acqua non è un obiettivo velleitario ma realistico. Un obiettivo perfettamente possibile. E’ il caso dell’Emilia Romagna.

In sette anni, dal 2000 al 2007, si è passati da 249 litri per abitante al giorno a 228, con un risparmio dell’8,6%. Nello stesso periodo, si è registrato un calo di oltre il 22% nel territorio di Reggio Emilia e del 12% in quello di Forlì-Cesena. I dati sono stati resi noti in occasione del terzo convegno nazionale del Forum sul risparmio e la conservazione dellarisorsa idrica. Significativo il risparmio anche in provincia di Bologna, dove i consumi idrici potabili sono diminuiti del 7% in un solo anno.

Sia per quanto riguarda il risparmio, sia per quel che riguarda la riduzione delle perdite degli acquedotti, «dove è più altal’integrazione degli interventi – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente della Regione Lino Zanichelli – dove è presente lacultura dell’acqua come diritto e nel contempo è più forte una gestione del servizio idrico di tipo industriale, su scala ampia, migliori sono le performance ambientali». In Emilia Romagna, ha aggiunto l’assessore, «i nostri programmi hanno puntato su conservazione e risparmio nei diversi settori e sulla tutela, non solo quantitativa ma anche qualitativa. Continueremo a farlo – ha concluso Zanichelli – consapevoli che la crisi economica si supera prima e meglio se si interviene con un approccio innovativo».