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Turismo solidale, accordo fra Cosv e Kel12

15 aprile 2009 0 commenti

cammelli nel deserto del SenegalIntesa nel turismo solidale tra Kel 12, tour operator specializzato in viaggi per piccoli gruppi e fuori dai circuiti di massa, e Cosv. Il protocollo d’intesa prevede l’avvio della collaborazione di Kel con l’organizzazione non governativa, storica associazione no profit, da oltre 40 anni impegnata nel settore della cooperazione allo sviluppo e degli aiuti umanitari.
Le due organizzazioni vogliono rendere operativa la volontà, da tempo espressa, di avviare un’attività fortemente condivisa per la creazione, realizzazione e diffusione di viaggi che pongano la relazione sociale come motivo e principale interesse del viaggio stesso.
Per Piergianni Addis, presidente di Kel 12, “è comune intenzione ed interesse creare strumenti e occasioni per comunicare il nostro progetto e di fare di questa iniziativa un riferimento significativo per tutti coloro che, impegnati in attività socialmente qualificate o in imprenditorialità accorte e inconsuete, tendano a creare occasioni e progetti ispirati ad una visione moderna e innovativa, caratterizzata dalla consapevolezza che la responsabilità sociale delle aziende che operano nell’ambito del turismo e oggi non solo un dovere sociale ma una vocazione imprenditoriale, oltre che uno strumento possibile e probabile di sviluppo economico e culturale nelle aree coinvolte”.
“Il Cosv – dichiara Claudia Cui, responsabile Cosv dei progetti in America Latina – si propone di dare continuità alle iniziative avviate grazie a un progetto pilota di cooperazione allo sviluppo che ha investito proprio nella formazione e nell’imprenditorialità turistica a favore delle comunità locali”.
“Vogliamo dare impulso – continua la Cui – a un turismo che non solo rispetti l’ambiente, il territorio e le culture, ma permetta alle comunità locali, di poter partecipare direttamente accogliendo, accompagnando ed ospitando i turisti nelle strutture comunitarie, nei musei che insieme abbiamo appositamente realizzato e favorire l’incontro con le tradizioni locali, assicurando nello stesso tempo standard elevati di accoglienza. Il nostro scopo principale e quello di favorire la generazione di reddito per comunità che vivono in parti del mondo dove il bene maggiore sono bellezze naturali da mostrare salvaguardandone intatto lo splendore”.
Attenzione all’impatto sugli ecosistemi e sulle culture locali andranno dunque di pari passo con l’acquisizione dei proventi di un turismo eco-sostenibile, unica risorsa a disposizione delle comunità indigene per rallentare la piaga dell’emigrazione. Feste, folklore, cucina, archeologia e visite ai luoghi d’interesse naturalistico faranno parte di un percorso studiato.