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Pesticidi nel piatto, nel Lazio l’87,6% è ok ma aumentano anche i campioni irregolari

5 giugno 2009 0 commenti

Pesticidi nel piatto: nel Lazio aumentano i campioni di frutta e verdura regolari, senza residui di pesticidi (87,6%) e diminuiscono quelli considerati regolari pur con residui (11,2%) ma purtroppo raddoppiano anche i campioni non in regola, che raggiungono l’1,3%.
E’ un ritratto interessante quello che emerge per la nostra regione da “Pesticidi nel piatto 2009″ di Legambiente, il rapporto annuale sui residui di fitofarmaci su frutta, verdura e derivati, con le analisi compiute dalle Asl, dalle Arpa e dagli istituti zooprofilattici.

Ma tutti i confronti sono un po’ falsati dalla forte diminuzione dei controlli effettuati, che nel Lazio sono stati nello scorso anno ben 208 in meno, passando da 1157 a 949, cioe’ -17,9%.
Nel dettaglio, la percentuale di campioni in cui la quantita’ di pesticidi rilevata ha superato il limite fissato dalla legge, passa dallo 0,6% del 2008 all’1,3% di quest’anno, ossia da 7 a 12 campioni (5 esemplari di verdura piu’ 7 di frutta). Aumenta la percentuale di campioni senza alcun residuo (dall’80,3% all’87,6%), diminuisce quella dei campioni considerati regolari con un residuo (dal 14,5% al 9,4%) e di quelli considerati regolari pur con piu’ residui (dal 4,6% all’1,8%). I campioni fuorilegge tornano dunque a superare la soglia dell’1%, dopo esserne rimasti ben al di sotto, seppur con un lieve incremento, sia nel 2007 che nel 2008. Da annotare, inoltre, che essi provengono tutti dalla Provincia di Roma.
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La frutta si riconferma quale categoria “piu’ inquinata”, pur con una diminuzione delle irregolarita’ rispetto all’anno scorso. Infatti, su 593 campioni di frutta, 228 sono senza residui (76%), mentre 65 sono regolari pur con uno o piu’ di un residui chimici (21,7%) e 7 sono irregolari con residui al di sopra dei limiti di legge (il 2,3%). Un frutto su tre (il 24% per la precisione) che arriva sulle tavole presenta residui chimici. Nel Lazio, tra le verdure, le irregolarita’ sono date da Clorpirifos per la cicoria e i broccoletti e dal Malathion per l’avena.
Tra la frutta le irregolarita’ sono date dal superamento dei limiti di: Dimetoato e Fenitrotion per le pesche, Clorpirifos per le fragole, Dimetoato e Carbamyl per gli agrumi, Procimidone e Dimetoato per le ciliegie
“Diminuiscono vertiginosamente i controlli ma aumentano i campioni di ortofrutta con residui chimici, il segnale – commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio- è chiaro, serio e preoccupante. C’e’ un rischio di peggioramento nell’inquinamento da pesticidi per agricoltura laziale, un rischio che i cittadini non possono permettersi visto che e’ sempre piu’ crescente l’attenzione al buon cibo e alla buona tavola, ma allo stesso tempo una minaccia anche per le tante aziende che lavorano bene puntando su qualita’ e agricoltura biologica. Va nuovamente incrementato il numero dei controlli, e vanno subito colte su scala regionale le opportunita’ introdotte nella legislazione europea rispetto ai criteri di autorizzazione e vendita dei pesticidi, ma anche in merito al loro uso sostenibile e alla promozione della difesa integrata”.