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Le Dolomiti sono patrimonio dell’Unesco. All’unanimità.

26 giugno 2009 0 commenti

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Le Dolomiti sono divenute Patrimonio Naturale dell’Umanità. La proclamazione è avvenuta al Palazzo dei Congressi di Siviglia, in Spagna, con giudizio unanime dei 21 membri del Consiglio mondiale dell’Unesco che hanno attribuito il riconoscimento a nove gruppi dolomitici, 231 mila ettari, tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone e Udine. I siti interessati vanno dalle Dolomiti di Brenta, le più occidentali, dove è stato da anni reintrodotto l’orso bruno, al gruppo formato dal Catinaccio e dal Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino; dalle Dolomiti di Sesto alle Pale di San Martino, dal massiccio della Marmolada, che comprende la cima più alta delle Dolomiti e il ghiacciaio più caratteristico, al gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, per arrivare alle Dolomiti Friulane, le più orientali di tutte. L’assessore Laimer della Provincia autonoma di Bolzano era partito fiducioso alla volta di Siviglia, dal momento che, dopo l’apporto di correzioni ed integrazioni alla prima bozza progettuale, il progetto predisposto dalle Provincia di Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone e Udine aveva già ottenuto un primo parere favorevole da parte della commissione tecnica dell’Unesco. Sinora in Italia il riconoscimento come «bene naturale» era stato assegnato soltanto alle Isole Eolie.
Soddisfazione da tutti i gruppi politici: “E’ questa _ osserva Ermete Realacci, responsabile ambiete del Pd _ l’Italia che ci piace: quella dei primati nella qualita’. Quella che valorizza i propri territori e le sue bellezze naturali, quella che scommette sull’eccezionale ricchezza del suo patrimonio artistico e archeologico, quella che trae da questi inestimabili tesori la forza per guardare al futuro e anche la risorsa per rilanciare l’economia del paese”
Anche il sindaco di Feltre e senatore della Lega Nord, Gianvittore Vaccari plaude al riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio culturale dell’Umanita’ da parte dell’ Unesco. Ringraziando il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo “che ha seguito con tanta professionalita’ e partecipazione l’evolversi di questo riconoscimento”, Vaccari tiene a precisare che questo “e’ il frutto sia della natura ma specialmente dell’ uomo che qui sulle Dolomiti ha sempre vissuto con fatica ma le ha sapute conservare, tutelare, farle apprezzare e ora renderle piu’ aperte a tutti i popoli del mondo”.
‘Soddisfatti ovviamente gli ambientalisti, che ora chiedono azioni concrete. “La sfida comincia oggi: il riflettore mondiale acceso dall’Unesco deve tradursi in azioni e scelte di sviluppo responsabili. Il paesaggio e’ la nostra ricchezza” osservano Legambiente, Cipra Italia e Mountain Wilderness. “Le Dolomiti nel Patrimonio mondiale dell’umanita’ _ sottolineano _ sono l’ atto che conclude un percorso avviato oltre 20 anni fa quando le due associazioni nazionali, insieme alle associazioni delle dolomiti ladine, lanciarono una grande raccolta di firme per chiedere l’ambito riconoscimento e, con esso, la messa in campo di programmi e politiche per la tutela e valorizzazione di un territorio di assoluta eccellenza ambientale che si estende dal massiccio del Brenta alla Carnia friulana”. ”Le istituzioni del territorio hanno raccolto l’eredita’ di quella proposta e l’hanno portata fino alla piu’ alta sede di riconoscimento – ossevano Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente e Fausto De Stefani, presidente di Mountain Wilderness Italia – spettera’ alla societa’ e alle sue espressioni associative tenere fermi gli obiettivi di quella sfida, che si coniugano nella tutela del paesaggio, nello sviluppo economico locale, nella sostenibilita’ del turismo che verra’ richiamato anche dalla accresciuta notorieta’ delle Dolomiti, ma che deve contribuire alla coesione dei territori, anziche’ accentuare la distanza tra le comunita’ che ne beneficiano e quelle che ne subiscono gli impatti negativi”.