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Prima vittoria per la ‘rivoluzione verde’ di Obama

27 giugno 2009 0 commenti

USA GOVERNMENT ENERGY BILLPrimo importante successo per la politica di Barack Obama sulla lotta ai cambiamenti climatici. La Camera dei Rappresentanti Usa ha approvato con 219 voti e 212 contrari una legge che pone severi limiti ai gas inquinanti e prevede una riduzione delle emissioni dell’83% entro il 2050. Il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato per l’approvazione definitiva prevista in autunno, ha avuto il sostegno di solo otto deputati repubblicani e anche tra i democratici in 44 hanno votato contro.
Il presidente americano ha parlato di «azione storica» e di «passo coraggioso e necessario che getta le premesse per la creazione di nuove industrie e milioni di posti di lavoro, riducendo la pericolosa dipendenza dal petrolio straniero».
La legge impone alle compagnie americane – incluse le raffinerie e le centrali di energia – di ridurre le emissioni di gas inquinanti in una percentuale del 17% entro il 2020 e dell’83% entro il 2050, prendendo come punto di riferimento i livelli del 2005. Il pacchetto di 1.200 pagine prevede anche un passaggio graduale alle energia pulite. I critici sostengono che obiettivi così drastici porteranno alla perdita di milioni di posti di lavoro nei prossimi anni.
La riforma più radicale per gli Stati Uniti negli ultimi trent’anni, cioè dal debutto delle prime norme sui consumi sui veicoli, prevede anche un sistema di «cap and trade», di compravendita di permessi di inquinamento tra le aziende. Questi permessi verrebbero inizialmente distribuiti dal governo alle imprese.
In seguito saranno possibili scambi tra le aziende che scenderanno sotto le soglie prestabilite di emissioni e quelle che avranno bisogno di superarle. Inoltre la legge impone alle società di servizi elettrici di offrire una percentuale crescente di energia da fonti rinnovabili, dall’eolico al solare. Nuove regole anche per il settore edilizio, con varie misure per migliorare l’efficienza energetica e ridurre i consumi.
Il primo via libera alla legge è stato salutato con soddisfazione dagli ambientalisti. «È un voto storico con cui il Congresso ha compiuto il primo passo verso una vera rivoluzione dell’energia pulita», ha commentato Carl Pope, direttore esecutivo del Sierra Club, la più grande organizzazione ecologista Usa.