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L’allarme di Greenpeace: “Si scioglie un ghiacciaio grande come Manhattan”

20 luglio 2009 0 commenti

Il ghiacciao PetermannGreenpeace diffonde oggi spettacolari immagini video provenienti dalla sua nave, ‘Arctic Sunrise’, in missione al Polo Nord: “L’attuale ritmo di fusione del ghiaccio artico ha raggiunto livelli senza precedenti”, avverte l’associazione.
L”Arctic Sunrise’, una delle navi di Greenpeace, si trova ora in Groenlandia. A bordo c’e’ un gruppo di scienziati che sta registrando la rottura del ghiacciaio Petermann, uno dei piu’ grandi della terra, vasto circa quanto il territorio di Manhattan. Dati scientifici, foto e video “dimostrano la gravita’ e l’urgenza della situazione collegata direttamente all’innalzamento della temperatura media globale”. Quello che vedono gli studiosi a bordo dell”Arctic sunrise’ e’ che “a 82 gradi a nord, lontano dai centri abitati, l’impatto che abbiamo sul nostro ambiente e’ devastante”.
I dati raccolti finora dagli scienziati “sono spietati- denuncia Greenpeace- il ghiacciaio e’ stato spaccato da un fiume lungo 27 chilometri, con una portata di 50 metri cubi al secondo”. A questo ritmo, “si potrebbe riempire una piscina olimpionica in meno di un minuto”. Inoltre, “in profondita’ il ghiacciaio si sta sciogliendo a una velocita’ ancora maggiore che in superficie”.
“La perdita di un ghiacciaio come quello di Petermann avra’ conseguenze sull’innalzamento del livello del mare- avverte Greenpeace- i ghiacci del polo nord lanciano segni evidenti di un ambiente unico che va estinguendosi a causa delle emissioni di gas serra, con dirette conseguenze per chi abita questi luoghi: orsi polari, foche, eccetera”.
Cattive notizie arrivano anche da altre fonti. Un recente studio della Nasa “ha dimostrato che la calotta glaciale non solo diventa sempre piu’ piccola ma anche piu’ sottile e giovane- rivela l’associazione ambientalista- tanto che la scomparsa della calotta polare artica (i ghiacci che poggiano sul mare) e’ attesa gia’ nelle estati del 2030″.
I leader mondiali, in occasione dell’ultimo G8, si sono impegnati a limitare l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2 gradi, “ma non hanno indicato il modo in cui sara’ raggiunto questo obiettivo- denuncia Greenpeace- e’ invece necessario indicare cifre concrete: per evitare che il riscaldamento globale provochi impatti irreversibili e catastrofici occorre stabilizzare le emissioni di gas serra entro il 2015, per poi ridurle drasticamente portandole il piu’ vicino possibile allo zero entro il 2050″.