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Energia. La Prestigicomo recupera competenze. Il Pd: accordo bufala

3 agosto 2009 0 commenti

prestigiacomo
Ha puntato i piedi e ha almeno ottenuto di non essere tagliata completamente fuori dall’autorizzazione delle opere energetiche. Non ha le competenze di prima del blitz Calderoli, ma almeno non è estromessa dalle valutazioni su opere energetiche strategiche che potenzialmente hanno un grande impatto ambientale. Come richiesto da Stefania Prestigiacomo nei giorni scorsi (e promessole da Berlusconi), il suo dicastero, grazie alle modifiche apportate dal Cdm, viene maggiormente coinvolto negli “interventi urgenti” in materia di energia e la relazione illustrativa esplicita in tal senso “un principio di massima condivisione” e “concerto” tra i “ministri interessati”.

Dunque, all’articolo 4 del decreto approvato dal Senato il comma 1 e’ sostituito dal seguente: “Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, con il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il ministro per la Semplificazione normativa, individua gli interventi alla trasmissione ed alla distribuzione dell’energia, nonche’, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate, gli interventi relativi alla produzione dell’energia , da realizzare con capitale prevalentemente o interamente privato, per i quali ricorrono particolari ragioni di urgenza in riferimento allo sviluppo socio-economico e che devono essere effettuati con mezzi e poteri straordinari”.
La norma che modifica il dl anticrisi precisa inoltre che il commissario «sentiti gli enti locali interessati, emana gli atti e i provvedimenti, nonchè cura tutte le attività, di competenza delle amministrazioni pubbliche che non abbiano rispettato i termini previsti dalla legge o quelli più brevi» eventualmente fissati in deroga dal commissario, necessari all’autorizzazione e all’effettiva realizzazione degli interventi «occorrenti all’autorizzazione e all’effettiva realizzazione degli interventi, nel rispetto delle disposizioni comunitarie».

Il decreto correttivo non convince il Partito democratico: secondo Roberto Della Seta, capogruppo per il suo partito in commissione Ambiente al Senato, si tratta di “una vera ‘bufala’, un pannicello caldo che non cambia la gravità e l’indecenza delle norme che di fatto sottraggono centrali nucleari e infrastrutture energetiche ad ogni controllo ambientale”. “L’unica novità – spiega in una nota Della Seta – è che la scelta delle infrastrutture da realizzare ‘in deroga’ alle procedure ordinarie e affidate a un commissario dovrà vedere l’intesa anche del ministro dell’Ambiente. Ma se questo forse basterà a tacitare le proteste del ministro Prestigiacomo, non sposta di una virgola il nodo vero di questa misura: d’ora in avanti, tre o quattro ministri potranno decidere che una centrale nucleare o a carbone, un elettrodotto o un impianto eolico siano realizzati ignorando le leggi europee e le stesse norme italiane che prevedono rigorose valutazioni tecniche per accertare che le nuove infrastrutture progettate non danneggino la salute e la sicurezza dei cittadini e l’ambiente”. “Un autentico mostro giuridico, una scelta iper-dirigista e autoritaria – accusa l’esponente del Pd – che tratta da sudditi i cittadini italiani: per questo ho inviato una lettera alla Direzione Ambiente della Commissione Europea chiedendo di richiamare il nostro governo al rispetto di principi irrinunciabili della legislazione europea”.