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Trento, Venezia e Bologna le città più ‘verdi’

11 agosto 2009 0 commenti

piazzasanmarcoPer il terzo anno consecutivo Trento, Venezia e Bologna occupano, anche nel 2008, i primi tre posti della classifica dei comuni più rispettosi delle compatibilità ambientali. La maglia nera, invece, va al comune di Massa che si conferma all’ultimo posto. A stilare la classifica dei capoluoghi di provincia più attenti all’eco-compatibilità è l’Istat nella rilevazione ‘Dati ambientali nelle città’.
Al quarto posto si colloca la città di Foggia, premiata dall’azione degli amministratori che hanno approvato nel 2008 il piano energetico comunale e nel 2007 il piano urbano del traffico. “Il comune evidenzia anche un aumento di due punti percentuali della raccolta differenziata e grazie all’iperventilazione della zona, che favorisce la dispersione degli inquinanti, non presenta superamenti del limite fissato per il PM10(particolato con diametro minore di 10 micron).
Rispetto al 2007 guadagnano notevoli posizioni i comuni di Terni, Forlì, Villacidro, Reggio nell’Emilia, Ferrara, Perugia, Piacenza, Alessandria, Tortolì, Salerno, Pesaro, Rovigo, Trieste e Mantova.
Terni, che si attesta in sesta posizione dopo Biella, si pone in evidenza per l’approvazione della zonizzazione acustica, per il controllo di altri tre inquinanti dell’aria, per un aumento di quattro punti percentuali della raccolta differenziata accompagnata dalla riduzione di 25 kg per abitante del totale dei rifiuti raccolti. Ferrara risale di ben 35 posizioni a seguito dell’approvazione della zonizzazione acustica del territorio, del monitoraggio di altri quattro inquinanti atmosferici, dell’aumento di tre punti percentuali della quota di raccolta differenziata e della riduzione delle giornate di superamento del limite per il PM10.
Nella classifica del 2008 perdono diverse posizioni i comuni di Ascoli Piceno, Napoli, Grosseto, Bari, Isernia, Reggio di Calabria, Taranto, Caltanissetta, Pisa, Lanusei, Brindisi e Caserta. Brindisi è la città che perde più posizioni in assoluto a causa della riduzione della quota di raccolta differenziata (meno due punti percentuali), in un contesto in cui la media degli altri comuni cresce di tre punti percentuali; si riduce, inoltre, il controllo degli inquinanti atmosferici da 11 a 6.
Da segnalare, anche per l’importanza del comune, l’arretramento in graduatoria di Napoli a causa del notevole inquinamento da PM10, che passa dai 43 superamenti giornalieri nel 2007 ai 135 nel 2008, nonostante i lievi miglioramenti nella riduzione dei rifiuti urbani e nell’aumento della raccolta differenziata.

 

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Nel 2008 sono 27 i comuni che hanno raggiunto l’obiettivo del 45% di raccolta differenziata, secondo quanto disposto dalla normativa vigente. E’ quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Istat nella rilevazione ‘Dati ambientali nelle città’. Tra i comuni virtuosi, oltre Verbania e Novara (in testa alla graduatoria) c’è il comune di Salerno, che è passato dall’8,6% del 2007 al 48,9% del 2008. Incrementi superiori a 10 punti percentuali si registrano, tra il 2007 e il 2008, anche per Pordenone (+16,7), Biella (+15,1) e Avellino (+12,1). Ci sono, invece, ancora 24 comuni capoluogo di provincia per i quali la percentuale di raccolta differenziata non supera il 15% (tra cui Napoli e Messina, fanalino di coda con 3,1).
Nel 2008 la raccolta di rifiuti urbani nei 111 capoluoghi di provincia è stata pari a 615,8 kg per abitante (-1,1% rispetto al 2007), confermando così l’andamento decrescente registrato già lo scorso anno.
La percentuale di raccolta in modo differenziato risulta pari a 28,5, 3 punti percentuali in più* rispetto al 2007. A partire dal 2000 l’andamento è sempre crescente per la raccolta differenziata, mentre la quantità totale dei rifiuti urbani raccolti risulta in leggera crescita fino al 2006 e in lieve diminuzione negli ultimi due anni.
Nel Centro Italia i capoluoghi di provincia fanno registrare mediamente i quantitativi maggiori di rifiuti urbani raccolti (662,4 kg per abitante); tale valore risulta pari a 611,8 kg per abitante nei comuni del Nord e a 578,5 kg per abitante in quelli del Mezzogiorno. Rispetto al 2007 si registrano per tutte e tre le ripartizioni dei decrementi pari a -1,1% per il Centro, -0,6% per il Nord e -2,0% per il Mezzogiorno. Le maggiori quantità di rifiuti per abitante sono state raccolte, nel 2008, a Olbia (1.049,3 kg per abitante)15, Rimini (881,3), Massa (845,9), Forl¿¼ (841,8), Ravenna (817,1), Prato (813,4) e Pisa (810,8). Le quantità minori, invece, sono state raccolte nei comuni di Villacidro (367,0 kg per abitante), Belluno (398,3), Potenza (432,1), Avellino (442,1) e Campobasso (448,3).
Nel 2008 sono 27 i comuni che hanno raggiunto l’obiettivo del 45% di raccolta differenziata, secondo quanto disposto dalla normativa vigente, tra questi va citato il comune di Salerno, che è passato dall’8,6% del 2007 al 48,9% del 2008. Incrementi superiori a 10 punti percentuali si registrano, tra il 2007 e il 2008, anche per Pordenone (+16,7), Biella (+15,1) e Avellino (+12,1). Ci sono, invece, ancora 24 comuni capoluogo di provincia per i quali la percentuale di raccolta differenziata non supera il 15%. Il comune di Olbia risente della raccolta dei rifiuti prodotti dai turisti in transito dalle navi traghetto.
Tra i grandi comuni, quelli che raccolgono le maggiori quantità di rifiuti urbani sono Catania (784,0 kg per abitante), Venezia (768,5 kg per abitante) e Firenze (710,2 kg per abitante). Per quanto riguarda la raccolta differenziata, nel 2008, nessuno dei grandi comuni ha raggiunto l’obiettivo del 45%. I valori maggiori si registrano per Torino (41,5%), Verona (40,3%), Milano (35,9%), Firenze (34,4%), Bologna (34,1%) e Venezia (33,4%). In coda alla graduatoria figurano Palermo e Catania, per i quali la raccolta differenziata risulta rispettivamente pari a 4,6% e 10,1%. Le quantità pro capite di rifiuti raccolti in modo differenziato, anche per le singole tipologie, sono maggiori nei capoluoghi con meno di 250 mila abitanti, a eccezione della carta le cui quantità raccolte nei grandi comuni sono mediamente di poco più alte.