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Nucleare: cinque regioni ricorrono alla Consulta

22 settembre 2009 0 commenti

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Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Calabria e Liguria hanno scelto di presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge 99/2009: le Regioni contestano che il Governo possa decidere da solo dove collocare nuovi impianti nucleari nel caso in cui non si raggiunga un’intesa con gli enti locali, come previsto dal testo del provvedimento.
Secondo la Toscana, la Costituzione stabilisce che l’energia è materia concorrente, dunque coinvolge anche le competenze regionali, e per questo l’intesa con le Regioni è imprescindibile. “Siamo davanti ad una legge – spiega l’assessore regionale all’ambiente, Anna Rita Bramerini – che non solo va contro le scelte energetiche fatte dalla Toscana, che nel suo Piano energetico regionale ha ribadito il no al nucleare e il suo impegno per diffondere il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili, ma che è apertamente anticostituzionale”. ”Non e’ possibile – sottolinea il presidente della regione Emilia Romagna, Vasco Errani – che l’eventuale contrarieta’ di una Regione ad accogliere un impianto possa essere considerata alla stregua di un semplice parere non vincolante. Per questo abbiamo deciso il ricorso alla Corte”. Occorre invece, secondo l’Emilia-Romagna, che in via preliminare ad ogni autorizzazione si arrivi ad una ”intesa forte” con le Regioni interessate, nel rispetto del ruolo e della funzione definiti dalla Costituzione.

L’articolo 25 della legge 99/2009 prevede che la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare e di impianti per la messa in sicurezza di rifiuti radioattivi e tutte le opere connesse siano soggetti ad un’autorizzazione unica rilasciata dal Ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’ambiente e con il Ministro delle infrastrutture e trasporti, in intesa solo con la Conferenza unificata. Gli enti locali sono chiamati a dare pareri al termine di un procedimento al quale partecipano le Amministrazioni interessate, ma non sono previste intese vincolanti tra livello centrale e territorio. E’ inoltre previsto che il Governo possa sostituirsi a Regione ed enti locali in caso di loro disaccordo sulla localizzazione scelta per gli impianti.