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Clima e dintorni: serve un ruolo per gli enti locali. Ora

5 novembre 2009 0 commenti

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Lo stiamo dicendo da anni e in particolare negli ultimi mesi, non solo in Italia ma in tutto il mondo. In questo momento storico fondamentale per la sostenibilità del pianeta è strategico riconoscere un ruolo agli enti locali.
E’ un dato di fatto: le amministrazioni locali sono l’ente di governo più vicino ai cittadini, il più esposto e di conseguenza quello che è divenuto più capace, più dinamico e più pronto a fronteggiare esigenze ed interessi territoriali.
L’approccio centralistico non paga più. Serve uno sforzo di sussidiarietà, per noi che tutti i giorni ci confrontiamo con questioni concrete e cerchiamo di risolverle, abituati ad avere lo stesso nostro vicino di casa a ricordarcelo mentre ci incrociamo per la strada.
Sono il Presidente di un’organizzazione che è emanazione di un programma dell’ONU (Agenda 21, Rio de Janeiro, 1992) e riunisce in Italia 335 Comuni, 44 Province, 11 Regioni e 33 Comunità Montane ed Enti Parco che hanno fatto dello sviluppo sostenibile uno stile di vita e hanno capito e provato con mano che è nella rete la soluzione. Si lavora per necessità e obiettivi condivisi, enti locali grandi e piccoli, di sinistra o di destra, del nord, del centro e del sud.
Supportare lo sviluppo sostenibile, affrontando così i cambiamenti climatici, non è più un problema tipicamente politico quanto piuttosto una questione geografica. Città, province o regioni possono avere più esigenze in comune con altre realtà a loro simili, anche al di fuori del proprio paese, magari situate addirittura dall’altra parte del pianeta. Al Summit degli enti locali sui cambiamenti climatici che si è tenuto a Copenaghen a giugno, amministratori di città del sud America si sono trovati a condividere le stesse linee di intervento con quelli asiatici.
Gli enti locali devono essere messi nella condizione di agire. E’ stato chiesto qui in Italia con la Carta delle città e dei Territori per il Clima realizzata da Agenda 21 in collaborazione con Anci e Upi ed è stato chiesto a livello internazionale con “The Local and Regional Governments call to the Parties in Copenhagen”.
Tra le proposte concrete la concessione dell’accesso ai meccanismi dell’Emission Trading e al mercato dei Titoli di Efficienza Energetica ma non solo, anche la predisposizione di strumenti finanziari dedicati agli interventi di riqualificazione energetica. E’ necessario che meccanismi innovativi di finanziamento, come quello che può essere offerto dalle ESCO, trovino praticabilità nelle nostre regole di bilancio e di appalti. C’è un enorme potenziale di investimento che oggi gli Enti Locali non riescono a dispiegare per vincoli di finanza pubblica disegnati per quadri economici espansivi, mentre l’attuale non potrebbe esserne più lontano. I nostri Enti Locali si assumono impegni a fare, rendicontare e misurare azioni in materia di riduzione delle emissioni. In tante realtà lo stiamo già facendo. Chiediamo di essere riconosciuti, nei fatti, come soggetti protagonisti del grande sforzo richiesto contro il cambiamento climatico, e di avere a disposizione gli strumenti per giocare appieno questo ruolo.
Serve un cambio di passo, e da Barcellona i segnali non sembrano essere positivi.
Emanuele Burgin
presidente COORDINAMENTO AGENDE 21 ITALIA
http://www.a21italy.it/index.php