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Travestiti da oranghi, attivisti di Greenpeace si arrampicano sui pini di Roma

20 novembre 2009 0 commenti

greenpaeaceRoma, 20 novembre 2009 – Travestiti da oranghi “senza casa” si sono arrampicati sui pini delle aiole di piazza Venezia a Roma. In questo modo dieci attivisti di Greenpeace hanno manifestato stendendo uno striscione  con su scritto “Berlusconi taglia la co2, non le foreste”.

 

L’obiettivo della manifestazione, spiega l’associazione ambientalista, è chiedere al Presidente del Consiglio un impegno concreto per fermare la deforestazione al prossimo Summit a Copenhagen.

 

Uno striscione di circa 600 metri quadri con lo stesso messaggio è stato srotolato dagli attivisti anche in Indonesia, in una foresta torbiera recentemente deforestata.

 

Gli oranghi di Greenpeace, afferma l’associazione ambientalista, “hanno inviato una lettera a Berlusconi, invitandolo a Piazza Venezia a ritirare un biglietto Roma-Copenhagen”.

 

“Ogni mese sulla Terra – ricorda Greenpeace – si distruggono un milione di ettari di superficie forestale, un’area pari a un campo di calcio ogni due secondi, causando il 20 per cento delle emissioni di CO2 a livello globale. Proprio a causa della deforestazione l’Indonesia, occupa il terzo posto nella classifica dei paesi emettitori dopo Cina e Stati Uniti”.

 

Greenpeace ricorda anche di aver costruito nel cuore della foresta indonesiana il ‘Campo di resistenza climatica’ per “monitorare e proteggere uno dei più grandi depositi di carbonio del pianeta”.

 

“Per difendere chi distrugge la foresta, la polizia indonesiana – afferma il gruppo ambientalista- non ha esitato a violare i diritti umani come dimostra l’espulsione, tra gli altri, dell’attivista di Greenpeace, Chiara Campione, e del giornalista Raimondo Bultrini. Ciononostante Greenpeace ha ottenuto ieri dal Governo indonesiano il blocco delle attività di deforestazione denunciate dal Campo”.

 

“Adesso – prosegue Greenpeace – è il momento che anche il Governo Italiano faccia la sua parte e non solo a parole”. Il Ministero degli Esteri l’altro ieri, ricorda l’associazione, ha, infatti, rimarcato “la particolare sensibilità italiana riguardo alle tematiche ambientali, ed in particolare ai temi della deforestazione, una sensibilità testimoniata dall’impegno della presidenza italiana del G8″. Ora l’Italia “deve essere a Copenhagen in prima fila per difendere le foreste, coi fatti” dicono gli ecologisti.