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Presidenza Ue: Successo Copenaghen dipende da impegni Usa e Cina

23 novembre 2009 0 commenti

L’Unione Europea continuerà a insistere affinchè tutti i principali attori mondiali accettino “impegni sufficientì” sul fronte del taglio dei gas serra e del sostegno finanziario agli aiuti ai paesi in via di sviluppo a rispondere al cambiamento climatico. Ma il successo della Conferenza sul clima di Copenaghen che si apre il 7 dicembre “dipenderà dagli impegni di Cina e Usa”.
È il messaggio lanciato, per la presidenza svedese dell’Ue, dal ministro dell’Ambiente di Stoccolma Andreas Calgren, al termine del Consiglio straordinario dei ministri Ue del settore a Bruxelles. “Abbiamo ora un mandato chiaro per il negoziato – ha detto – dato che tutti i ministri Ue hanno concordato che l’obiettivo della Conferenza è ottenere un accordo che consenta di evitare che il riscaldamento superi i 2 gradi Celsius”.
Anche sul fronte degli aiuti ai paesi poveri, Calgren a Bruxelles ha spiegato che l’Ue “vuole un accordo in cui i paesi industrializzati si impegnato per il sostegno finanziario immediato” ai paesi in via di sviluppo, calcolato a
10 miliardi di euro l’anno per il 2010, 2011 e 2012. Nel 2013 scade il Trattato di Kyoto attualmente in vigore.

“Noi spingeremo i nostri partner affinchè prendano impegni ambiziosi – ha proseguito il ministro svedese – l’Ue dal canto suo
garantirà ambiziosi impegni finanziari per il sostegno al ‘fast start’», l’avvio immediato di misure contro il cambiamento climatico nei paesi poveri” In generale, ha concluso il ministro dell’Ambiente di Stoccolma, “vogliamo che l’accordo contenga un meccanismo di revisione che tenga conto degli sviluppi della ricerca scientifica”

Carlgren ha ricordato che mancano tuttora offerte ufficiali da parte sul fronte del taglio delle emissioni di gas serra da parte di
Pechino e Washington. “Noi vogliamo un accordo che copra tutte le emissioni – ha detto – e senza Cina e Usa sarebbe coperta solo metà delle emissioni. Dunque l’accordo a Copenaghen dipenderà dal fatto che vi siano un sufficiente impegno da parte di Usa e Cina”.

Comunque, ha assicurato il ministro svedese, “continueremo a insistere affinchè tutti i nostri partner assumano impegni ambiziosi”. Il ministro ha ricordato la promessa dell’Ue di elevare il suo obiettivo di taglio di gas serra dal 20% entro il 2020 al 30% se gli altri grandi paesi industriali seguiranno. “Usiamo questa promessa come leva sulle altre parti”, ha spiegato.

Secondo alcune indiscrezioni di stampa il presidente Obama si starebbe orientando su degli obiettivi provvisori per la riduzione dei gas serra negli Usa pari a un taglio del 14-20% entro il 2020 rispetto ai livelli del 2005.