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Steiner: “hackergate” colpo di coda dei negazionisti

5 dicembre 2009 0 commenti

UNEP Executive Director Achim Steiner photo
Achim Steiner, il direttore esecutivo dell’Unep (il Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite), ha qualificato oggi come un affare di spionaggio il ‘Climate gate’, ovvero la vicenda delle email piratate che rischia di creare difficoltà ai negoziatori della Conferenza Onu sul clima di Copenaghen (7-18 dicembre). Le email di alcuni ricercatori di punta della scienza del cambiamento climatico, pubblicate on line da un hacker, hanno dato nuovi argomenti alle ‘lobby del carbonio’, che vi vedono dei tentativi di manipolare dati che potevano ‘disturbare’ le tesi degli scienziati Steiner ne ha parlato durante una conferenza stampa sul ‘Climate express’, il treno speciale partito oggi da Bruxelles per Copenaghen con 400 ecologisti, giornalisti, esperti e negoziatori della Conferenza Onu. “Lo chiamate ‘Climate gate’ – ha detto rivolto ai giornalisti – ma ricordatevi che da dove veniva lo scandalo del Watergate: una vicenda di gente pagata per spiare”. Secondo Steiner, si tratta di un “media hot air balloon”, un pallone mediatico ad aria calda. “E’ sciocco chiamarlo ‘Climate gate’, è un ‘Hacker gate'”, ha osservato il direttore esecutivo dell’Unep. “E’ un tentativo disperato da parte di persone che non hanno più argomenti, creare scandali dove non ce ne sono. Un unico scienziato o un gruppo di scienziati non possono cambiare la scienza del cambiamento climatico”, ha proseguito Steiner. E ha ricordato che l’Ipcc (il ‘Panel’ intergovernativo sul cambiamento climatico, che pubblica regolarmente i rapporti su cui si basano i politici per l’azione contro il riscaldamento gliobale) “lavora in una diemnsione internazionale che coinvolge 2.500 persone, e non si limita all’Università dell’East Anglia”, da cui sono partite le email piratate. “Stanno ingannando l’opione pubblica, e lo stanno facendo con un ‘timing’ perfetto, a pochi giorni dall’inizio della Conferenza di Copenaghen”, ha detto ancora il direttore esecutivo dell’Unep.
Steiner ha denunciato “la continua riluttanza” degli ‘scettici del clima’ e delle lobby del carbonio ad accettare le conclusioni scientifiche sul riscaldamento globale: “Chiedono una conoscenza perfetta, cercano di scoprire ‘buchi’ nella scienza, fanno campagne contro singoli scienziati. Per 40 anni hanno cercato di fermare la scienza, e per questo oggi è così costoso cambiare direzione… Se il mondo non è pronto a gestire oggi in maniera appropriata i rischi, ci condanna a subire domani rischi che non potranno più essere gestiti”, ha osservato, sottolineando che “la razionalità umana non ha mai lavorato sulla base della conoscenza perfetta”. La scienza del cambiamento climatico, ha continato il direttore dell’Unep, ci dice che “bisogna agire prima di arrivare al punto di non ritorno. E sappiamo che nell’ecologia lo sviluppo non è lineare… A volte in una notte muoiono tutti i pesci in un lago… Una mattina ci sveglieremo e ci renderemo conto che durante la notte c’è stato un collasso”, che è accaduto qualcosa di irrimediabile, all’improvviso. “Il riscaldamento globale, l’acidificazione degli oceani, la scomparsa dei ghiacciai, sono tutti fenomeni soggetti a questo sviluppo non lineare. Superare i 4C di aumento della temperatura media – ha avvertito Steiner – significa che i servizi ecologici assicurati dalla natura, come l’assorbimento del carbonio da parte della foresta amazzonica, cesseranno di funzionare; e allora non è che basterà piantare degli alberi per risolvere il problema”. Il ‘tipping point’, il punto di non ritorno: è questo che ossessiona gli scienziati del clima. Per questo, ha concluso Steiner “Stiamo monitorando con apprensione lo scioglimento dei ghiacciai nell’Himalaya e nelle Ande, e forse è già troppo tardi per salvare le barriere coralline, anche se riuscissimo a fermare ora il riscaldamento globale”.