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Il Papa: a Copenaghen pensate alle generazione future

7 dicembre 2009 0 commenti

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Anche il Papa lancia un esortazione affinchè i negoziati di Copenaghen producano risultati. ‘Domani – ha detto Benedetto XVI all’Angelus – si aprira’, a Copenaghen, la Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici, con cui la comunita’ internazionale intende contrastare il fenomeno del riscaldamento globale”. ”Auspico – ha aggiunto – che i lavori aiuteranno ad individuare azioni rispettose della creazione e promotrici di uno sviluppo solidale, fondato sulla dignita’ della persona umana ed orientato al bene comune”. ”La salvaguardia del creato postula – ha continuato – l’adozione di stili di vita sobri e responsabili, soprattutto verso i poveri e le generazioni future. In questa prospettiva, per garantire pieno successo alla Conferenza, invito – ha concluso – tutte le persone di buona volonta’ a rispettare le leggi poste da Dio nella natura e a riscoprire la dimensione morale della vita umana”.
Alla conferenza partecipa anche una delegazione del Vaticano. A guidarla è l’Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu a New York, monsignor Celestino Migliore.
”L’appello di Bendetto XVI alla vigilia della Conferenza di Copenhagen ha centrato un aspetto fondamentale dell’impegno per il clima e per l’ambiente: la sua dimensione etica”. Lo affermato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo commentando le parole espresse dal Papa nel corso dell’Angelus. ”Il Pontefice – osserva Prestigiacomo – ha collegato i due temi chiave dell’appuntamento Onu: il rispetto per la natura e l’esigenza di uno sviluppo solidale. Sono convinta – prosegue il ministro – che l’unico accordo possibile e virtuoso che potrà uscire da Copenaghen sarà un’intesa capace di coniugare questi due aspetti: da un lato un nuovo modello di sviluppo sostenibile di Paesi industrializzati e la crescita socioeconomica di quelli in via di sviluppo, e dall’altro le azioni per contrastare i cambiamenti climatici. Le due esigenze sono parallele e strettamente connesse”. Da domani, rileva Prestigiacomo, ”gli occhi di tutto il mondo saranno puntati sulle scelte dei governi per il futuro dell’umanità e del pianeta: un’attesa che non possiamo e non dobbiamo deludere”.