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Nuova bozza negoziale. Ma senza numeri. Passo indietro?

15 dicembre 2009 0 commenti

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Alla Conferenza Onu sul clima di Copenaghen è stata fatta circolare una seconda bozza di conclusioni che però non indica numeri sulle questioni-chiave come gli obiettivi per la riduzione del riscaldamento e il taglio delle emissioni di C02 o gli stanziamenti per aiutare i Paesi in via di sviluppo. Queste questioni vengono affrontate questo pomeriggio dai ministri dell’Ambiente nei gruppi di lavoro, con la speranza di arrivare a un’intesa entro venerdì, quando nella capitale danese arriveranno i leader i più di 100 Paesi. Tra i primi attesi alla Conferenza ci sono il premier britannico, Gordon Brown, quello australiano, Kevin Rudd, e il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva.
La vaghezza della nuova bozza è la fotografia dell’incertezza del negoziato a porte chiuse in corso nel Bella Center, tra polemiche e scambi di accuse. A scontrarsi sono due visioni: da una parte chi vorrebbe un trattato unico e complessivo che, alla scadenza del Protocollo di Kyoto nel 2012, vincoli tutti i Paesi con impegni; dall’altro c’è chi lavora per un aggiornamento limitato di Kyoto, il quale prevede impegni per i soli Paesi industrializzati che lo hanno sottoscritto. A frenare su nuovi impegni vincolanti ci sono anzitutto i due grandi inquinatori, Cina e Stati Uniti, divisi però sulle verifiche internazionali sul livello delle emissioni che Pechino respinge . A Copenaghen, intanto, è arrivato il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, il quale ha avvertito che il tempo per trovare un accordo «sta per scadere» e un eventuale fallimento avrebbe «conseguenze potenzialmente catastrofiche».