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Usa e Cina: non miglioreremo le nostre offerte

15 dicembre 2009 0 commenti

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Ormai è muro contro muro: nè Usa nè Cina intendono smuoversi dalle loro posizioni. E questo rende piu vicina l’ipotesi fallimento.
Gli Stati Uniti non intendono rivedere al rialzo, a Copenaghen, i loro piani di riduzione delle emissioni di CO2: lo ha detto il responsabile americano per il clima, Todd Stern. “Non mi aspetto cambiamenti di sorta nel nostro programma di riduzione” delle emissioni di gas a effetto serra a Copenaghen, ha dichiarato Stern in un incontro con la stampa. “Il nostro impegno è strettamente legato alla futura legge (americana sul clima, ndr) che prevede alcuni elementi che possono portare ad un obiettivo globale di riduzione che potrebbe rivelarsi più elevato”, ha spiegato. “Ma non prendiamo questo impegno da adesso perché non vogliamo promettere qualcosa che non abbiamo ancora”, ha aggiunto. Il presidente Barack Obama ha proposto di ridurre entro il 2020 le emissioni di CO2 negli Stati Uniti del 17% rispetto al 2005, che corrisponde ad una riduzione di circa il 4% rispetto al livello del 1990.
Granitica anche la posizione della Cina. Pechino non ha intenzione di dibattere i suoi obiettivi in termini di emissioni di gas serra di fronte alla conferenza sul clima di Copenaghen. Lo ha detto il capo negoziatore sul clima cinese Yu Qingtai. “Abbiamo annunciato questi obiettivi (40-45% di riduzione dell’intesità carbonica, cioè le emissioni per unità di prodotto. Nda) E non abbiamo l’intenzione di sottoporli al dibattito”. Riuscianno i leaders a mettersi in gioco smuovendosi da queste posizioni di chiusura?