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1 gennaio 2011: addio alle sportine di plastica

2 gennaio 2010 0 commenti

sacchetti di plasticaDopo i termometri al mercurio, banditi per legge nell’aprile dello scorso anno, un altro oggetto di uso quotidiano presto sparirà. Il primo gennaio del prossimo anno le buste di plastica saranno un ricordo del passato. Troppo inquinanti e pericolose per l’ambiente.

Il divieto di produrre e commercializzare sacchetti per la spesa non biodegradabili, stabilito dalla Finanziaria del 2007, sarebbe dovuto entrare in vigore ieri, ma a luglio un emendamento al dl Anticrisi ha rinviato la sentenza di dodici mesi. Compagni fedeli e indistruttibili delle massaie, per gli shopper è dunque iniziato il conto alla rovescia.

I danni che in meno di trent’anni hanno prodotto alla salute del pianeta sono incalcolabili. Nel mondo ne vengono prodotti ogni anno circa 500 miliardi, una cifra impressionante se si pensa che la ‘vita media’ di un sacchetto è di meno di mezz’ora (il tragitto dal supermercato al frigo di casa, ad esempio) e che secondo gli ambientalisti per smaltirne uno abbandonato in mare o in terra occorrono tra i dieci e i venti anni.

Nel nostro Paese, i dati sono del 2007, se ne producono ogni anno per 300mila tonnellate, l’equivalente di circa 200mila tonnellate di CO2 immesse nell’atmosfera. Ne usiamo ogni anno 4 miliardi e nelle nostre discariche finiscono quasi due milioni di tonnellate di plastica.

Dal 2011 dovremo farne a meno. Forse torneranno di moda i carrellini della spesa e le borse di cotone. Di certo l’industria ha iniziato da tempo a organizzarsi, così come la grande distribuzione.

Già da novembre la Coop (prima catena italiana) le ha sostituite con nuove borsine ‘verdi’. Alle casse dei supermercati troveremo i mater-bi, completamente biodegradabili, utilizzabili per la raccolta differenziata dei rifiuti organici e in grado di divenire compost, un terriccio utile in agricoltura e nel giardinaggio.