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Nucleare: nomina vertici agenzia entro gennaio

2 gennaio 2010 0 commenti

“La nomina dei vertici dell’Agenzia per il Nucleare deve essere fatta al più presto. Spero che ci siano le condizioni politiche perchè questo importante passaggio si faccia entro il mese di gennaio. L’Agenzia ha un ruolo fondamentale per il rilancio del nucleare in Italia e non vedo grandi ostacoli perchè si possa procedere alle nomine a gennaio».

Lo ha detto all’agenzia Agi il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, aggiungendo che «ci sono già diverse candidature autorevoli che possono ricoprire questo importante incarico». Sulle candidature in lizza, tra cui quella dell’oncologo Umberto Veronesi, Saglia ha evidenziato che quest’ultima «ha un grande pregio ovvero quello di rassicurare i cittadini sotto l’aspetto medico-scientifico. Non è una cosa irrilevante anche guardando all’esempio francese dove la parte relativa alla radioprotezione è una parte all’interno dell’Agenzia molto rilevante. Sarebbe una scelta per assicurare il paese visto che si tratta del più grande oncologo italiano e per dire che c’è il massimo presidio per la salute dei cittadini».

Ci sono poi altri profili in campo, ha proseguito, «che sono più vicini al campo dell’energia nucleare, professionisti del mondo accademico, in particolare dell’Università di Roma e Pisa. Si tratta di professionisti che potrebbero benissimo ricoprire quel ruolo. L’importante sarà costituire una squadra coesa, essendo cinque i membri, potranno esserci persone di tutti gli orientamenti e magari, mi auguro, anche esponenti graditi anche all’opposizione». In ogni caso, «i due passaggi importanti di gennaio sono la Conferenza Unificata e le Commissioni parlamentari, dopo questi due passaggi infatti acquisiremo le osservazioni delle regioni e del Parlamento sul decreto legislativo. Poi immediatamente dopo proporremo al Cipe due delibere che riguardano le caratteristiche delle tecnologie che saranno accolte in Italia e i consorzi che sono uno strumento importante per le aziende consumatrici di energia. Una volta completata l’architettura normativa entreremo nel concreto anche sulle localizzazioni per le quali ci sarà un ampio confronto con le regioni e i territori».

Sulla ventilata riconversione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese in centrale nucleare, il sottosegretario taglia corto: «Non è fattibile per un semplice motivo. Io non sono tra coloro che dicono che Termini deve produrre per forza auto. Se Fiat ha scelto una strada di concentrazione delle sue linee produttive su altri stabilimenti è comprensibile. Quello che Fiat non può fare è abbassare la saracinesca e andarsene. A Termini è necessaria un’azione congiunta tra Governo, Regione e azienda, qualora si decidesse che non si fanno più macchine, per individuare un ‘attività manifatturiera ad alta intensità di mano d’opera. È chiaro che una centrale nucleare anche se nell’immediato dà un certo riscontro dal punto di vista economico-occupazionale, a regime però non è la soluzione per un sistema di quel tipo».
epr