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Prestigiacomo: assurdo l’Italia fuori dal nucleare. Ma quindici regioni sono contro

16 gennaio 2010 0 commenti

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Il governo non molla. Il nucleare ”e’ una energia pulita, sicura” ed e’ ”assurdo che l’Italia ne sia rimasta fuori”: lo ha detto questa mattina a Siviglia, dove e’ in corso il consiglio informale dei ministri dell’ambiente Ue, il ministro Stefania Prestigiacomo. Parlando con i cronisti durante una pausa dei lavori, Prestigiacomo ha detto che ora ”l’Italia ha fatto una scelta molto chiara”, ha deciso ”di investire anche sul nucleare”. La riunione di Siviglia dei ministri e, sotto presidenza spagnola, e’ dedicata principalmente alla strategia europea nel dopo vertice di Copenaghen sul clima.

Ma sarà molto difficile superare la ferma opposizione delle regioni. In un documento comune quindici regioni italiane lamentano, rispetto alla delega del governo per la localizzazione dei siti ”l’ennesimo vulnus al principio di leale collaborazione” e chiedono ”intese piu’ forti”. Questo il risultato raggiunto da una riunione degli assessori regionali all’ambiente, venerdì a Roma. Subito in evidenza, raccontano quattro di loro – Filiberto Zaratti per il Lazio, Onofrio Introna per la Puglia, Nicola de Ruggiero per il Piemonte, e Greco per la Calabria – che la legge (approvata a fine luglio, la 99/2009) sul ritorno al nucleare è stata impugnata da 11 regioni per ”incostituzionalita”’. E che – riferiscono gli assessori – ”da una lettera che il ministro Fitto ha inviato alla presidenza del Senato il 28/12/2009” per accompagnare lo schema di decreto attuativo del provvedimento in materia di ritorno al nucleare si evince come ”non venga preso in considerazione” il parere degli enti locali: ”Le segnalo – riferisce Greco, citando le parole usate nella lettera dal ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto – a nome del governo l’urgenza del parere delle commissioni pur in assenza del parere della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato”.
Il documento anti-centrale e’ stato formulato dalle stesse 11 Regioni (Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio, Puglia, Liguria, Marche, Piemonte, Molise e Toscana) che hanno impugnato la legge sul ritorno al nucleare e, come riferisce l’assessore calabrese Silvio Greco, che delega al governo la localizzazione dei siti. Successivamente, spiegano i quattro assessori dopo la riunione – il documento ha ricevuto il sostegno anche da parte del Veneto, della Campania, della Sardegna e della Sicilia, arrivando così a un totale 15 regioni. Nello specifico, tra i temi piu’ importanti affrontanti dal documento secondo cui ”il decreto non e’ assolutamente coordinato con la normativa vigente”, la mancanza di un Piano energetico nazionale, di un deposito di scorie e sulla procedura Vas (Valutazione ambientale strategica), il ruolo dell’Agenzia per la sicurezza nucleare e le misure compensative per le regioni.
ECCESSO DI DELEGA: Le regioni lamentano che per l’autorizzazione, la localizzazione e la realizzazione degli impianti nucleari si ricorra a ”una mera intesa di Conferenza unificata invece di intese pi— forti con le regioni interessate territorialmente”. Nel documento si parla di ”un eccesso di delega” relativamente ”alle procedure autorizzative oltre che al quadro pianificatorio strategico nazionale che esclude le regioni e il loro piani energetici”. Un ”eccesso” di delega viene ravvisato anche dalla previsione di attivita’ per ”il riprocessamento del combustibile irraggiato” e anche sul versante autorizzativo c’e’ ”un’altra forzatura con l’autorizzazione unica”. Inoltre, il Consiglio dei ministri potrebbe superare ”il diniego regionale all’intesa mediante una deliberazione motivata”. E, poi, in un articolo si stabilisce che ”sono abrogate le disposizioni vigenti in materia incompatibili con il presente decreto”.
PIANO ENERGETICO: Il Piano energetico serve, riferiscono gli assessori, ”a capire dove si vuole andare e in che modo”. Secondo l’assessore del Lazio, Filiberto Zaratti, e’ ”folle procedere verso il nucleare senza un Piano”.
DEPOSITO SCORIE: Si parla delle ”scorie che ci saranno senza pensare a quelle pregresse presenti sul territorio dall’86” che avrebbero bisogno dell’individuazione di un deposito nazionale. VAS: In quanto alle procedure di impatto ambientale e strategico, ”si nota che la procedura Vas prevista dal decreto, non tiene conto della localizzazione degli impianti, limitandosi a essere una procedura autorizzativa solo su parametri”.
AGENZIA NUCLEARE: Il ruolo dell’Agenzia risulta ”ambiguo, essendo di fatto l’unico ente cui tutti i diversi enti competenti rilasciano le singole autorizzazioni.
MISURE COMPENSATIVE: Lo schema, si legge nel documento, ”non individua le regioni tra i destinatari delle misure compensative n‚ prevede che le regioni abbiano la competenza a effettuare l’attivit… programmatoria, di indirizzo e di verifica. Questo, rivelano gli assessori, crea ”un corto circuito istituzionale” in cui non solo ”non si rispettano pi— le regole ma il governo non rispetta nemmeno le sue stesse leggi”.

(A.F.)