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Centrale di Civitavecchia: chiesto il rinvio a giudizio dell’ex sindaco

19 gennaio 2010 0 commenti

Corruzione: e’ l’accusa per la quale il pm di Roma Maria Cordova ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex sindaco di Civitavecchia Alessio De Sio. Secondo l’accusa, avrebbe dato parere favorevole alla riconversione a carbone della
centrale elettrica di Torre Valdaliga Nord, sostenendone l’assenza di effetti negativi su salute e ambiente, in cambio di contratti e incarichi.

Il De Sio _ che fu il sindaco di Civitavecchia fino al giugno 2005 _ secondo il pm avrebbe accettato nel gennaio 2006 da Enel: un contratto di consulenza giornalistica; la nomina a consigliere d’amministrazione della societa’ ‘Acquirente Unico spa'; la stipula di un contratto per prestazioni medico-sanitarie per i dipendenti in servizio a Civitavecchia in favore di un laboratorio di analisi di cui era amministratore il fratello e rappresentante legale il padre.
E tutto, cio’, sempre secondo l’accusa, in cambio del parere favorevole alla riconversione della centrale, e nonostante Enel non avesse adottato la migliore tecnologia possibile per ridurre al massimo effetti negativi per salute e ambiente.
Intanto il gip Sante Spinaci, su richiesta dello stesso pm Cordova, ha archiviato la posizione dei cinque tecnici istruttori della
commissione per la Valutazione di impatto ambientale (Via), inizialmente indagati per falso e abuso d’ufficio, che avevano il compito di valutare gli effetti sulla salute pubblica e sull’ambiente derivanti appunto dalla trasformazione della centrale. Secondo il pm, benche’ riscontrate una serie di lacune, e’ difficilmente sostenibile l’ipotesi di una volonta’ dei tecnici a procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale all’Enel.

(a.f.)