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Il ministro Matteoli: “Le auto sono importanti, ma forse in Italia ce ne sono un po’ troppe”

26 gennaio 2010 0 commenti
Il Ministro Matteoli

Il Ministro Matteoli

Roma, 26 gennaio 2010 – L’auto è “un simbolo di libertà ed emancipazione, è andata modificando sempre più radicalmente il nostro stile di vita cambiando, oltre alle nostre abitudini quotidiane, anche lo spazio che ci circonda” ma è anche vero che in Italia ne circolano troppe. Questo il parere del ministro per le infrastrutture e i trasporti, Altero Matteoli, che ha incontrato i giornalisti alla presentazione del volume “L’automobile”, con prefazione dello stesso Matteoli.

Il ministro scrive che l’auto “è un tassello imprescindibile per capire le moderne società post-industriali, in quanto continua a ridefinire non solo i paesaggi urbani ma tutti i territori abitati dagli uomini. Dal punto di vista antropologico – scrive ancora Matteoli – l’automobile può aiutarci a leggere come va trasformandosi l’uomo, come mutino le sue esigenze e i suoi bisogni e come li soddisfi”.

Conversando poi con i giornalisti, il ministro ha osservato che il rapporto tra numero di auto circolanti e popolazione è forse un po’ eccessivo. “Se è vero che ci sono 32-33 milioni di auto circolanti in Italia – sono parole di Matteoli – certamente abbiamo esagerato. Anche se non voglio inimicarmi la Fiat – ha ironizzato il ministro – devo dire però che non c’è nessun altro Paese al mondo che ha un rapporto così alto tra abitanti e auto”. 

“La prima automobile nel nostro Paese appare nel 1893 – ha sottolineato il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi – e appena cinque anni dopo nasce l’Automobile Club d’Italia, del quale il volume evidenzia l’impegno istituzionale a sostegno dello sviluppo dell’automobilismo e a tutela degli interessi degli automobilisti. Un impegno che oggi emerge ancora con più forza con la promozione della cultura della mobilità sicura, efficiente e rispettosa dell’ambiente”.

“L’auto è un paradigma dell’evoluzione dell’uomo – ha evidenziato il segretario generale dell’Automobile Club d’Italia, Ascanio Rozera – al punto da sconvolgere il modo di vivere e di pensare dell’individuo. Tuttavia i primi anni della sua comparsa non sono stati caratterizzati da vittorie scontate: agli inizi, l’automobile si è dovuta scontrare con realtà preesistenti, più economiche ed altrettanto innovative. Ma l’auto, come strumento di libertà e di indipendenza, si è imposta come mezzo preferito degli italiani. Per il XXI secolo si preannuncia una grande sfida economica, ambientale e di sostenibilità energetica”.

“L’evoluzione del motore a scoppio e quella del Paese – ha dichiarato il direttore della Fondazione Aci ‘Filippo Caracciolò e coordinatore del volume, Michele Giardiello – procedono di pari passo nel corso della storia. Nel libro raccontiamo come ci sia voluto un secolo per arrivare all’automobile di oggi: un’occasione diversa se diventa sostenibile, funesta se provoca morti e feriti sulle strade”.

Il ministro conclude il discorso con un sì agli incentivi per il mercato dell’auto a condizione, però, che siano “calibrati” con gli altri settori. Vede con favore a nuove misure a favore del comparto automobilistico per fronteggiare la difficile situazione congiunturale purchè ci sia un equilibrio anche con altri prodotti. “Tutte le volte che diamo incentivi ad un settore, si droga il mercato perchè si favorisce un settore a scapito di altri”.

Agi