Home » Redazione Ecquo » Agricoltura, biodiversità »

Caccia: ambientalisti chiedono uno stop a quella “senza limiti”

27 gennaio 2010 0 commenti

“Cancellare l’ingannevole articolo 38, che finge di voler risolvere l’infrazione comunitaria ma che ne aggrava la portata”. E’ l’appello che le associazioni ambientaliste ed animaliste rivolgono con le loro lettere al Governo ed in modo particolare al ministro per le Politiche comunitarie Andrea Ronchi in merito alla legge Comunitaria, da oggi al voto nell’aula del Senato.
“Cancellando i limiti entro cui la stagione venatoria puo’ essere consentita (attualmente compresi tra il 1 settembre e il 31 gennaio), e dunque allungando ulteriormente i periodi di caccia, la norma apre ad una nuova fase di deroghe regionali, oltre quelle gia’ costate all’Italia il deferimento alla Corte di Giustizia e l’ormai imminente condanna- denunciano Altura, Amici della terra, Animalisti italiani, Enpa, Fare Verde, Lac, Lav, Legambiente, Lida, Lipu Birdlife Italia, Memento naturae, No alla caccia, Oipa, Vittime della caccia, Vas,
Wwf
– l’articolo 38 e’ dunque un mero espediente, che in realta’ nasconde una concessione al mondo venatorio piu’ estremista e rende ancor piu’ inadempiente il nostro Paese”.
Prova ne sia il fatto, sottolineano le sigle ambientaliste, “che lo stesso relatore della legge, il senatore Santini, aveva presentato un testo efficace e ben argomentato, rispetto alla procedura di infrazione, con parere positivo del ministero dell’Ambiente e dell’Ispra, salvo poi ritirarlo poche ore dopo e favorire l’approvazione dell’attuale testo”. “Abbiamo dunque scritto al Governo, ai ministri competenti e in particolare al ministro Ronchi- aggiungono – chiedendogli di modificare il parere dato in Commissione Politiche europee e fermare, come gia’ fatto in passato con identici emendamenti, questo vero e proprio inganno ai danni della natura, dell’Europa e dei cittadini italiani, al 90% contrari ad ogni forma di deregulation venatoria”.

«Spero che il Senato non approvi l’emendamento approvato lunedì con un blitz in commissione Politiche Comunitarie che, fingendo di lavorare al fine di evitare le infrazioni Ue, non fà altro che andare proprio contro le norme comunitarie. Si aggira infatti il divieto di caccia tutto l’anno, passando alle regioni la podestà di scelta dei tempi di apertura e chiusura della caccia. Variando i tempi di apertura e chiusura, di fatto, si aprirebbe la caccia tutto l’anno». Questo è il commento del parlamentare Basilio Catanoso (Pdl) alla legge comunitaria 2009 attualmente all’esame del Senato. «Facciamo appello al Presidente Berlusconi, al Governo e ai responsabili politici della maggioraqnza – ha aggiunto- perchè si lavori per ristabilire uno schema consolidato che, se si dovesse decidere di modificare, lo si farà solo attraverso un tavolo comune di revisione responsabile». Catanoso sì è infine detto pronto «assieme ad un gruppo di colleghi alla Camera a fare le barricate su questa eventuale indecente
novità».