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Smog: appello di Formigoni, i verdi contro la Prestigiacomo

27 gennaio 2010 0 commenti

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Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha lanciato un appello ai cittadini “affinchè assumano comportamenti virtuosi per lottare contro lo smog”, e invitando a rispettare le leggi che impongono una temperatura massima di 20 gradi nelle case e nei luoghi di lavoro e vietano la circolazione dei veicoli più inquinanti. Per i Comuni sotto i 300 metri di altitudine, l’appello del presidente è rivolto anche ad evitare di bruciare la legna, in quanto – dai dati rilevati dall’Arpa sulle polveri sottili – risulta una significativa presenza di sostanze riconducibili alla combustione di questo materiale.
“Se vogliamo veramente dare un contributo serio a migliorare le condizioni dell’aria che respiriamo – ha detto il presidente
Formigoni – in un periodo di criticità come è tradizionalmente il mese di gennaio, dobbiamo impegnarci ad adottare comportamenti diversi da quelli soliti. Fare un piccolo sforzo, tutti insieme, è un gesto di grande responsabilità e rispetto per l’ambiente”. “Chi è preoccupato per la qualità dell’aria – ha proseguito il presidente Formigoni – raccolga il mio invito a non usare l’auto e a servirsi dei mezzi pubblici. Va precisato comunque che in base ai valori rilevati dalle centraline dell’Arpa la concentrazione delle polveri sottili è migliorata decisamente dal 2002 ad oggi e il gennaio 2010 presenta dati migliori di quello dello scorso anno”.
La conferma è venuta da Franco Picco, direttore dell’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente): nel gennaio del 2002 le polveri avevano raggiunto nella centralina di Milano-Juvara i 300 microgrammi per metro cubo, nel 2006 il quantitativo è sceso a 270/280, nel 2009 a 200 e nei primi 24 giorni del gennaio 2010 a 111.

ITALIA NOSTRA E LEGAMBIENTE: ECCO DIECI PROPOSTE
Italia Nostra e Legambiente, insieme ad alcuni consiglieri comunali di Milano e all’ex assessore all’ambiente Edoardo Croci, hanno presentato una lista di dieci proposte concrete per diminuire da subito l’inquinamento nel capoluogo lombardo, dove da oltre 15 giorni il Pm10 supera la soglia di allarme.
Le proposte sono: 1) estendere l’ecopass a tutti i mezzi che accedono ai Bastioni, previa informazione ai cittadini; 2) applicare una low emission zone in tutta la provincia e oltre; 3) al terzo giorno di superamento della soglia d’allarme: car pooling ai 67 varchi dalle 7,30 alle 9,30 con almeno due persone per mezzo, divieto di circolazione di giorni per i mezzi pesanti in tutta la città, blocco circolazione fine settimana dalle 10 alle 18, validità giornaliera del biglietto atm da un euro; 4) ridurre la velocità a 80 km/ora sulle strade e 90 km/h sulle autostrade nei giorni di superamento dei limiti di qualità dell’aria; depennamento dall’agenda del tunnel Linate-Rho; 6) potenziamento della ciclabilità, estensione del bike sharing e stazioni di bicilette in tutte le principali stazioni ferroviarie; 7) intervento straordinario sule potenziamento dei mezzi pubblici; 8) riscaldamento: riduzione da 14 a 12 ore giornaliere nei 1500 immbili comunali, fare rispettare il divieto regionale di riscaldamento negli spazi comuni dei condomini; 9) rimuovere gli ostacoli burocratici e facilitare gli investimenti di risparmio energetico; 10) moratoria psu tutti i parcheggi con posti a rotazione, a partire da quello di sant’Ambrogio.

LA PRESTIGIACOMO: RIDUCETE LA TEMPERATURA NELLE CASE
”Milano e’ leader nella lotta allo smog”, ma gli interventi isolati ”non bastano” e nell’immediato si pensa anche a ridurre la temperatura nelle abitazioni. La ricetta anti-smog e’ del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che in un’intervista al Corriere della Sera spiega che il ministero lavora da ”piu’ di otto mesi” assieme ai dicasteri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture per un piano nazionale contro lo smog. Il piano in questione conterra’ diversi livelli di intervento, tra cui le ”linee guida per i Comuni, su mobilita’ sostenibile e risparmio energetico”. Anche nelle zone piu’ virtuose, spiega il ministro, ”in particolari condizioni climatiche possono diventare necessarie ulteriori misure, anche impopolari”. Come i ”limiti di velocita’ su strade a rischio o l’intimazione a tenere le temperature piu’ basse negli appartamenti”. ”Facciamo tutti gli americani: vogliamo stare in casa in magliettina anche se fuori nevica”, dice la Prestigiacomo. Determinanti sono le automobili, ma non solo: ”Anche la caldaie vecchie andranno rottamate e sostituite con altre con migliore efficienza energetica”. Da rottamare anche ”i vecchi mezzi di trasporto pubblico”. Spese non indifferenti, ma ”non ancora” quantificate dal Ministero che sta studiando a questo proposito ”formule e incentivi”.

BONELLI (VERDI): LA PRESTIGIACOMO SPIEGHI PERCHE’ HA TAGLIATO I FONDI
“Le affermazioni del ministro Prestigiacomo sullo smog sono davvero sconcertanti” attacca il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. “Il ministro _ afferma Bonelli _ parla con un’approssimazione preoccupante di
un’emergenza ambientale che si e’ ormai trasformata anche in emergenza sanitaria. Come diciamo da giorni, infatti, quotidianamente, a causa dello smog muoiono 20 persone, come dimostrano recenti studi scientifici. Ogni anno le vittime dell’inquinamento dell’aria sono 7.400: un vero bollettino di guerra rispetto al quale il ministro dovrebbe avere la decenza di usare meno slogan”. Per Bonelli, il ministro “dovrebbe spiegare agli italiani il motivo per cui nei 18 mesi il suo ministero ha tagliato gran parte dei fondi per migliorare la qualita’ dell’aria nelle nostre citta’ introdotti nei due anni del governo Prodi. Il fondo di 150 milioni in tre anni per la riforestazione nelle aree di crisi ambientale e’ stato cancellato, il fondo per la mobilita’ sostenibile ha subito un taglio di 25 milioni di euro, mentre le risorse per i Piani di qualita’ dell’aria sono stati ridotti del 20% sia per il 2009 che per il 2010 con un taglio complessivo che arriva a 30 milioni. Infine, gli investimenti per il trasporto pubblico nelle nostre citta’ sono stati praticamente azzerati, mentre il governo vuole ‘buttare a mare’ 8 miliardi di euro nel ponte sullo Stretto di Messina”. “Bisogna limitare il traffico nelle grandi citta’ e nelle zone di crisi ambientale _ insiste Bonelli _ promuovendo il trasporto pubblico con investimenti sulle metropolitane, sulle tramvie e su veicoli a bassissimo impatto, affiancando i buoni per il trasporto pubblico ai buoni pasto per i lavoratori, prevedendo piu’ aree pedonali e piste ciclabili e una promozione del bikesharing e del carsharing”. Tutti interventi “incompatibili con i tagli al ministero dell’Ambiente, che ormai nei fatti non si occupa piu’ di problemi come lo smog”. Il governo Berlusconi “non solo ha cancellato il ministero dell’Ambiente- conclude Bonelli- ma anche le politiche ambientali in Italia”.