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Milleproroghe, il no al condono del Wwf e della Cgil

28 gennaio 2010 0 commenti
Una palazzina crollata

Una palazzina crollata

Roma, 28 gennaio 2010 – “Chi ha avuto la responsabilità politica ed istituzionale in questi anni e ancora in questi giorni di accreditare l’idea che in Italia sia tutto ‘condonabile’, cancellabile con un colpo di spugna, ha una parte di responsabilità non secondaria per quello che sta succedendo in queste ore a Ischia”. E’ quanto afferma in una nota il Wwf, secondo cui “presentare come è avvenuto al Senato un nuovo condono edilizio, dopo quello del 2003, con il quale addirittura sono sanabili gli abusi condotti in aree sottoposte a vincolo paesaggistico e ambientale è un atto irresponsabile”. Ciò perché “viene dopo i disastri annunciati di Messina, Ischia e Favara”.

Il Wwf invita quindi “chi si fa garante politico di questo malcostume” ad “una seria riflessione anche sulle attese ingiustificate che crea, proprio alla luce delle tensioni in atto a Ischia, ritirando conseguentemente l’emendamento al decreto Milleproroghe”.

Mentre la Cgil chiede che il Parlamento “respinga la proposta di riaprire i termini del condono edilizio”.

Un’iniziativa che la Confederazione in una nota definisce “un insulto ai cittadini onesti e una aggressione all’ambiente che deve essere respinta”.

Mentre il nostro Paese “necessita di essere messo in sicurezza dai tanti dissesti idrogeologici, e dal permanente rischio sismico – si legge nella nota – mentre il ‘parco edilizio’ ha bisogno di verifiche profonde e di interventi di messa in sicurezza, mentre bambini, donne e uomini muoiono sotto le macerie di edifici fatiscenti e/o mal costruiti, mentre troppe famiglie subiscono sfratto o pignoramento perché la crisi non permette loro di pagare l’affitto o la rata di mutuo, mentre il vero Piano per l’edilizia sociale è praticamente fermo e il Fondo sociale per l’Affitto viene decurtato ogni anno, in Parlamento qualcuno della maggioranza propone un altro, l’ennesimo, condono edilizio”.

La maggioranza di governo “non contenta di quella sorta di condono preventivo del Piano per l’edilizia, fatto passare come misura fondamentale contro la crisi ma che di fatto non ha ancora prodotto nulla – stigmatizza la Cgil – oggi vuole riaprire i termini del condono edilizio retroattivo estendendolo fino a Dicembre 2010”. Una misura che la Cgil considera “un insulto ai cittadini onesti e una aggressione all’ambiente che deve essere respinto”.