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Nel Milleproroghe un emendamento riapre il condono edilizio. Del 2003.

28 gennaio 2010 0 commenti

Blitz della maggioranza sul decreto milleproroghe in discussione in commissione Affari Costituzionali alla Camera. Con un emendamento del relatore, Lucio Malan (Pdl) il centrodestra prova a inserire nel provvedimento il ‘piano casa’, pacchetto che sta a cuore al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi anche in chiave di campagna elettorale visto che in molte regioni ‘rosse’ le misure varate dal governo sull’edilizia, sono rimaste inapplicate. La proposta di modifica prevede che le ”misure per il rilancio dell’economia attraverso l’attivita’ edilizia” frutto dell’intesa con le regioni dell’aprile scorso, ”possono prevedere” con ‘paletti’ temporali, ”interventi di trasformazione edilizia e territoriale, in particolare mediante il riconoscimento di forme di incentivazione volumetrica e di semplificazione, anche in deroga alle norme e agli strumenti di pianificazione vigenti in materia territoriale e urbanistica”.

abusivismo

Non solo. Con un altro emendamento di due senatori del Pdl, Carlo Sarro e Vincenzo Nespoli, viene rispolverato il condono edilizio del 2003 con una norma retroattiva visto che si tratta di una sanatoria che si applica agli abusi edilizi commessi ”entro il 31 marzo 2003”. Sarro spiega che si tratta di una semplice riapertura dei termini per sanare un vulnus relativo ai cittadini campani che non hanno potuto usufruire della sanatoria. ”Non e’ – osserva Sarro – un nuovo condono: possono essere oggetto di domanda i soli immobili relativi al periodo antecedente il 31 marzo 2003. Tra l’altro lo stesso emendamento chiede come pre-requisito la richiesta del nulla osta della sovraintendenza e in caso non ci sia l’immobile non e’ condonabile”.

Ma l’opposizione insorge, anche se qualcuno dell’opposizione l’emendamento l’aveva sottoscritto. E’ il caso della senatrice del Pd, Maria Fortuna Incostante, vicepresidente della commissione affari costituzionali, che ora annuncia il suo dietrofront. Dopo aver annunciato la sottoscrizione dell’emendamento del pdl, la senatrice ha corretto il tiro ritirando la firma. “Naturalmente – afferma in una nota – sono contraria a una riapertura incondizionata dei termini del condono edilizio del 2003, che si configurerebbe a tutti gli effetti come una nuova, l’ennesima sanatoria edilizia proposta dal centrodestra sotto i vari governi Berlusconi. Questa, d’altra parte, è la posizione unanime del gruppo del pd del senato, che condivido appieno. Altra cosa, diversa, è cercare di equiparare la condizione dei cittadini della Campania a quella di tutti gli altri italiani, visto che di fatto i campani non hanno avuto la possibilità di accedere alla sanatoria edilizia del 2003 a causa di una legge regionale particolarmente restrittiva poi dichiarata incostituzionale e quindi decaduta”. Adesso Pd, Udc e Idv vanno all’attacco dichiarando guerra al blitz che puo’ portare a una ”nuova ondata di cemento selvaggio”. “Così – dice il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli – si massacra il territorio favorendo la cementificazione selvaggia e si mette a rischio la sicurezza dei cittadini. Sembra proprio che tragedie come la frana di Messina non abbiano insegnato nulla al governo”. Insorge anche Legambiente che bolla le nuove misure come ”criminali”. Intanto le opposizioni, vista la pioggia di emendamenti sul provvedimento che di fatto riscrivono il testo, chiedono tempi piu’ ampi per l’esame di un provvedimento al momento in calendario per il 3 febbraio.

”Al provvedimento – attacca in Aula la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro – sono stati presentati 650 emendamenti, alcuni sono molto seri, li definiremmo molto gravi”. Per questo ”serve una ulteriore fissazione dei termini per l’approdo in Aula del testo”. Proroga che verra’ probabilmente accordata vista la mole di proposte di modifica da esaminare.
Oggi, intanto, in commissione iniziera’ il vaglio delle ammissibilita’ delle proposte di modifica. Un esame, avverte il presidente della commissione Affari Costituzionali Carlo Vizzini che sara’ severo.

(a.f.)