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Scajola: per fare il nucleare pronti a cambiare la Costituzione

31 gennaio 2010 0 commenti
Il ministro Claudio Scajola (Pdl)

Il ministro Claudio Scajola (Pdl)

“L’energia deve tornare nella competenza dello Stato perchè è un interesse strategico, come la politica estera o la politica di difesa”. A dirlo in una intervista all’Unità è stato il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola.

“Oggi _ afferma Scajola _ c’è una competenza concorrente che crea notevoli ostacoli, non tanto nel nucleare, quanto nella realizzazione delle grandi rastrutture e delle reti elettriche: ci sono opere energetiche fondamentali che sono state bloccate per anni dal mancato assenso di un Comune o di una Regione”.

Per il ministro la strada da percorrere è quindi quella di una modifica del Titolo V della Costituzione in materia di politica energetica. Nel confermare che “non c’è alcun luogo individuato per la costruzione delle nuove centrali”, il piano del governo ne prevede quattro, il ministro ne sottolinea le positive ricadute di convenienza energetica e occupazionale come anche il fatto che nel progetto “non sono previsti soldi a carico dello Stato, se non i pochi milioni necessari al funzionamento dell’Agenzia di sicurezza nucleare.
Bisogna comprendere bene che lo sviluppo del nucleare in Italia avverrà con le regole del mercato: le competenze dello Stato sono di tipo legislativo, normativo e autorizzativo” ma poi “le centrali le costruiranno e le finanzieranno le imprese energetiche”.

IL PD: SCAJOLA MENTE
”Sul nucleare Scajola continua a raccontare falsita’ agli italiani. Mente soprattutto quando afferma che con il nucleare ci sara’ un risparmio fino al 50% sulle bollette elettriche delle imprese e delle famiglie. E’ vero esattamente il contrario”. Lo afferma l’ambientalista e deputato del Pd Ermete Realacci che commenta l’intervista al ministro dello Sviluppo Economico. ”Senza un forte sostegno pubblico – sostiene Realacci – l’attuale nucleare non e’ competitivo e i costi ricadrebbero proprio sulle tasche degli italiani, che gia’ oggi, ogni anno, pagano 400 milioni di euro sulle bollette elettriche per smaltire le scorie del vecchio nucleare”. ”Attualmente in tutto l’Occidente – sottolinea – sono in costruzione due soli impianti nucleari. E negli Stati Uniti, dove la produzione di energia elettrica e’ da sempre totalmente privatizzata, e’ dagli anni ’70 che non si avvia la costruzioni di nuovi impianti nucleari.” ”Insomma _ conclude Realacci _ solo con l’imbroglio il nucleare diventa economico. La stessa Enel per far stare in piedi il conto economico dell’impresa nucleare ha chiesto al governo un prezzo fisso per il Kilowattora nucleare. L’opposto di un prezzo inferiore all’attuale e contrario all’interesse dei cittadini. Basta con la propaganda e le bugie agli italiani”.

MA L’UDC PLAUDE A SCAJOLA
”Apprendo con piacere _ osserva il capogruppo dell’ Udc in commissione Ambiente alla Camera, Mauro Libe’ _ che il ministro Scajola sostiene quello che l’Udc ripete inascoltata da tempo, che cioe’ le questioni energetiche debbano tornare ad essere di competenza statale”. ”Una materia cosi’ importante e strategica, dalla quale dipendono fortemente lo sviluppo economico e la stessa sovranita’ del Paese deve essere di competenza del Parlamento e del Governo ed essere sottratta agli interessi campanilistici”. ”Le molte polemiche sull’individuazione dei siti per la costruzione delle centrali nucleari – sostiene Libe’ – confermano la validita’ di quanto affermiamo da tempo. Fermo restando l’assoluta necessita’ di coinvolgere e convincere le comunita’ locali della assoluta bonta’ delle scelte e delle garanzie per la salute e la sicurezza, e’ necessaria e non piu’ procrastinabile una riforma del Titolo V della Costituzione”.