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Porti ‘verdi': firmati i protocolli d’intesa con Enel per Venezia e La Spezia

3 febbraio 2010 0 commenti

Il porto di La Spezia (Foto Frascatore)Roma, 3 febbraio 2010 – Venezia e La Spezia diventeranno ‘porti verdi’: saranno i primi in Italia, con Civitavecchia (la fine dei lavori è prevista entro il 2011), ad applicare in ambito portuale tutte le migliori tecnologie disponibili in campo energetico. Il primo in assoluto è stato quello di Savona-Vado, realizzato da Corsica Ferries, che è stato un po’ il prototipo per lo sviluppo dell’idea.

I tempi e le modalità di realizzazione dei porti sono stati previsti nei protocolli di intesa firmati ieri all’Enel dai presidenti delle Autorità Portuali di Venezia, Paolo Costa, e della Spezia, Lorenzo Forcieri, con l’ad e direttore generale del gruppo elettrico italiano, Fulvio Conti, e che sono finalizzati a ridurre le emissioni delle attività svolte in questi due importanti porti italiani. Bisogna ricordare infatti che il trasporto marittimo è il maggiore responsabile, per circa l’80%, delle emissioni totali di Sox (come conferma una ricerca effettuata dall’Ispra).

Tra i primi obiettivi, lo studio di un sistema di fornitura di energia elettrica in banchina, in grado di alimentare le navi, in particolare le navi da crociera, vere città galleggianti con migliaia di ‘abitanti’, durante la sosta in porto, evitando le emissioni prodotte dai generatori di bordo. Banchine elettrificate sono già operative in Nord America nei porti di Los Angeles, Seattle, Juneau e Vancouver, in Europa a Goeteborg e Lubecca, e sono allo studio in molti altri grandi scali del mondo. La maggiore efficienza e i sistemi di abbattimento delle emissioni presenti nelle centrali elettriche consentono, rispetto ai generatori di bordo, una riduzione di oltre il 30% delle emissioni di CO2 e di oltre il 95% per gli ossidi di azoto e il particolato e l’azzeramento dell’inquinamento acustico.

Enel ha già progettato per il porto di Civitavecchia la prima banchina elettrificata del Mediterraneo. I protocolli di intesa prevedono l’offerta di un’ampia gamma di servizi ad alto valore ambientale: studio di sistemi di mobilità elettrica e sviluppo di fonti rinnovabili come il solare e l’eolico nell’area portuale, adozione di sistemi di illuminazione a led a basso consumo, iniziative di illuminazione artistica e, in generale, miglioramento dell’efficienza dei sistemi energetici dei porti. Specifici gruppi di lavoro congiunti definiranno nei prossimi mesi costi, termini e modalità della realizzazione delle attività. Enel Ingegneria e Innovazione coordinerà il progetto, da circa 40 milioni per ciascun porto, che vede la partecipazione di diverse società del gruppo Enel.

Dopo esserci dedicati al trasporto terra, sottolinea Conti nel corso della conferenza stampa, “ci dedichiamo ora al trasporto marittimo” in modo da far sì che “le tante autostrade del mare finiscano in un casello unico che rispetti l’ambiente”. I due protocolli d’intesa firmati oggi, aggiunge l’ad di Enel, “sono in continuazione con quello firmato con il porto di Civitavecchia”. Nell’accogliere con soddisfazione il messaggio del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, che ha plaudito all’iniziativa, Conti ha auspicato che gli accordi presto arrivino alla fase di realizzazione che è prevista nel 2011.

L’obiettivo del porto di La Spezia, sottolinea Forcieri, “è quello di produrre il più possibile con energie rinnovabili e arrivare a ridurre drasticamente l’inquinamento acustico e atmosferistico”. L’auspicio, rileva, “è di arrivare a risultati positivi in breve tempo” e, quindi, “auspichiamo che le istruttorie siano rapide”. Inoltre, Forcierci, si è auspicato una maggiore attenzione del governo su questo settore. “Bisogna rendere i porti competitivi in un sistema fortemente competitivo. Bisogna che i porti italiani siano messi in condizione sia a livello delle normative che dei finanziamenti» di poter competere”. Per Costa, quello di oggi, “è un piccolo passo ma decisivo”.

Con questo accordo con l’Enel, si apre “una prospettiva di enorme importanza”. Anche Costa ha auspicato una maggiore attenzione del governo al settore anche perché “il quadro normativo attuale non ci aiuta”.