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Nucleare: Di Pietro inizia la raccolta di firme per il referendum

7 febbraio 2010 0 commenti

Antonio Di Pietro spinge l’acceleratore per il referendum contro l’energia nucleare, tanto da aver iniziato la raccolta delle firme proprio nei saloni dell’hotel che ospita il primo congresso Idv.

Antonio Di Pietro

Antonio Di Pietro

E lo fa non senza ironie verso «qualche attempato ambientalista che dice che il referendum non si deve fare perchè sennò si rischia di perdere». «Bene, è la stessa logica di uno – prosegue scatenando l’ilarità dei delegati – che dica che se ti stanno per sparare mentre sei davanti a una finestra è inutile che ti butti di sotto, perchè potresti farti male. E così… stai sicuro che ti sparano e ti ammazzano». È lo stesso leader Idv a fornire la lettura politica della sua metafora: «Tradotto – spiega infatti – vuol dire che c’è un solo modo per fermare queste cose. Perchè se vogliono costruirle, le centrali nucleari le fanno ma se tu non le vuoi, l’unico modo che hai per opporti è quello di fare un referendum».

Ma Legambiente insiste: scelta inopportuna

“Il ritorno al nucleare in Italia è questione troppo seria per farne mero strumento di propaganda politico-elettorale di un partito” dice Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, durante la riunione del direttivo nazionale dell’associazione, in corso a Roma. “Le associazioni ambientaliste, che non sono convertite dell’ultima ora, Legambiente in primis, ritengono che oggi ci siano molti strumenti più efficaci per battere il nucleare _ sottolinea _ la battaglia contro il ritorno dell’atomo si può vincere, se nessuno tenta fughe in avanti e si costruisce un movimento forte e trasversale. Dunque, “capiamo perfettamente l’intenzione di Di Pietro, neofita dell’antinucleare, di stare in piazza per raccogliere le firme contro l’ipotesi di nuovi impianti, capiamo meno l’irresponsabilità a lanciare, in assoluta chiusura autoreferenziale, un referendum senza porsi il problema di vincerlo allargando le alleanze e facendolo nei tempi adatti”.