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Ritorno al nucleare, via libera del governo

10 febbraio 2010 0 commenti

Il governo Berlusconi a marce forzate sulla strada del ritorno al nucleare. Il decreto legislativo che ha avuto oggi l’ok dal Consiglio dei ministri, dice il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, “si caretterizza per due aspetti: la trasparenza e il rispetto assoluto della sicurezza delle persone e dell’ambiente“. “Tempi certi anche per il ritorno dell’atomo in Italia _ vanta il titolare dello Sviluppo Economico _ perchè il decreto portera’ a cominciare i primi lavori nei cantieri nel 2013 e la produzione di energia elettronucleare al 2020″. Il Governo “ha delineato percorso e criteri per il ritorno alla produzione di energia elettrica con il nucleare”, approvando “in via definitiva il decreto legislativo che individua il percorso da seguire per riavviare il nucleare”.
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Il provvedimento, sottolinea il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, garantisce “la trasparenza e il rispetto assoluto della sicurezza delle persone e dell’ambiente”. La trasparenza “vuol dire il coinvolgimento della popolazione e delle istituzioni in tutte le fasi decisionali, di cui verra’ continuamente data evidenza”, spiega Scajola. Sul punto della sicurezza delle persone e dell’ambiente “i nuovi impianti saranno tenuti a rispettare i piu’ elevati criteri di sicurezza relativi alla tutela della salute della popolazione e alla protezione dell’ambiente”, aggiunge il ministro. Tale “assoluto rispetto sara’ sottoposto a rigorosa valutazione”, precisa Scajola. In sostanza il Governo, con l’approvazione del decreto, ha “definito il quadro normativo di riferimento per i soggetti che intenderanno realizzare i nuovi impianti nucleari”. Con la prossima nascita dell’Agenzia per la sicurezza nucleare e la predisposizione della strategia nucleare, “gli operatori potranno proporre i siti per la realizzazione degli impianti e presentare i progetti per le relative autorizzazioni”. Il decreto definisce poi criteri generali, procedure, vincoli e benefici per la realizzazione di impianti nucleari.
Confermato il “potere sostitutivo” contro le regioni che si oppongono

Un “ruolo forte” delle Regioni per un’intesa “propedeutica” a quella con la Conferenza unificata, con il “potere sostitutivo” da esercitare “nell’ambito delle conferenze di servizi” per il rilascio delle autorizzazioni uniche. Questi alcuni dei “passaggi piu’ significativi” del dlgs sul nucleare. In un ‘Appunto’ si legge, infatti, che il dlgs contiene “la previsione di un ruolo ‘forte’ delle Regioni interessate, chiamate ad esprimere un’intesa fin dalla fase di localizzazione, propedeutica all’intesa con la Conferenza unificata“. Ancora, si sottolinea “la possibilita’ di concludere i procedimenti delle intese, sia con le Regioni che con la Conferenza unificata, attraverso le forme di sussidiarieta’ previste da leggi vigenti e nel rispetto del principio di leale collaborazione”. Infine, si specifica che “l’esercizio del potere sostitutivo” nei confronti degli enti locali puo’ esprimersi “nell’ambito delle conferenze di servizi finalizzate al rilascio delle autorizzazioni uniche“.

Realacci (Pd) governo insiste su una scelta sbagliata

“Il Governo insiste su una scelta sbagliata che pero’ vuole nascondere agli elettori”. Replica il responsabile “Green economy” del Pd, Ermete Realacci. Con il provvedimento approvato, dice Realacci, “oggi si confermano tutti i limiti del nucleare di Berlusconi: un forte impegno dello Stato che stravolge il mercato elettrico, fino a prevedere una campagna di propaganda pro-nucleare ed espropriazione dei territori e delle regioni sulla scelta dei siti”. E poi ci sono i limiti rappresentati dall'”aumento dei costi dell’energia, che ricadrebbero proprio sulle tasche degli italiani, che gia’ oggi ogni anno pagano 400 milioni di euro sulle bollette elettriche per smaltire le scorie del vecchio nucleare”. Il ritorno al nucleare, continua l’esponente del Pd, e’ “una scelta, in tutto e per tutto, contraria alle logiche del mercato tanto che per far stare in piedi il conto economico dell’impresa nucleare si fissa per un lungo periodo un prezzo bloccato per il Kilowattora nucleare. L’opposto di una tariffa inferiore all’attuale e contrario all’interesse dei cittadini”. “E’ ora di finirla con le bugie agli italiani”, prosegue Ermete Realacci, responsabile Green economy del Pd. “Berlusconi- esorta- dica la verita’ sul nucleare a cominciare da dove intende costruire le nuove centrali. I criteri di base per localizzare un sito sono noti a tutti, per primi ai soggetti interessati alla realizzazione degli impianti”. La verita’, per Realacci, e’ che “il Governo vuole superare le elezioni regionali, negando ai cittadini, la possibilita’ di fare di questo un punto di valutazione dei candidati in lizza.”

Brutti (Idv): governo decapita regioni e sicurezza

”Il Governo con il decreto sul nucleare decapita le Regioni, la trasparenza, il mercato, il buon senso e la sicurezza degli italiani’‘: lo dice Paolo Brutti, Responsabile Ambiente per l’Italia dei Valori. ”Il decreto stabilisce il principio, del tutto inaccettabile – afferma Brutti – che la localizzazione delle centrali sara’ decisa dai privati, che i privati non saranno scelti con gare pubbliche, che le Regioni sono sostituite dal Consiglio dei Ministri e che le scorie radioattive non saranno stoccate in un deposito nazionale, che non c’e’, ma presso le centrali nucleari”. ”Peggio di cosi’ – aggiunge ancora Brutti – non era nemmeno immaginabile. Si preannuncia il colossale affare delle ‘centrali dell’oro’ dove tra le varie tangenti ci saranno anche quelle per comprare le amministrazioni locali compiacenti e l’opinione pubblica, aggredita da una campagna pubblicitaria a favore dei costruttori delle centrali pagata dai contribuenti”. ”Siamo alla vergogna, il decreto e’ chiaramente incostituzionale – conclude l’esponente di Idv – come peraltro tutte le norme che presiedono alla scelta del nucleare del governo. Siamo al colpo di mano’