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Clima, una ricerca Onu lancia l’allarme: “3mila grandi aziende creano danni per oltre 2mila miliardi di dollari”

19 febbraio 2010 0 commenti

Inquinamento industrialeIl costo dell’inquinamento e degli altri danni all’ambiente causati dalle maggiori aziende del mondo farebbe sparire più di un terzo dei loro utili se le imprese dovessero risarcirli. Lo afferma uno studio Onu che verrà pubblicato quest’estate e di cui il quotidiano britannico ‘The Guardian’ anticipa il contenuto. Il programma ‘Principles for Responsible Investment’ sotto l’egida Onu e l’United Nations Environment Programme hanno commissionato uno studio sulle 3.000 maggiori società quotate al mondo. La ricerca, condotta dalla società britannica Trucost, ha rilevato che il danno ambientale combinato nel 2008 è stato di 2.200 miliardi di dollari, un numero superiore al Pil mondiale tolti sette paesi.

Si tratta di una cifra che equivale al 6-7% del fatturato combinato delle 3.000 società e a un terzo dei loro utili, anche se alcune società hanno impatti molto più forti di altre. “Stiamo parlando di un paradigma completamente nuovo” dice Richard Mattison, che guida Trucost e il gruppo che ha curato la ricerca. Cifre di questo genere rappresentano un grosso rischio per l’economia globale e i mercati non ne sono del tutto coscienti, né sanno come gestirli”.

La singola voce più importante, che vale più della metà del totale di 2.200 miliardi, è relativa alle emissioni di gas serra ritenuti responsabili del riscaldamento climatico. Altri grossi costi sono legati all’inquinamento dell’aria a livello locale, come le emissioni di polveri sottili, oltre all’uso eccessivo e all’inquinamento delle acque. Ma la cifra reale dovrebbe essere più elevata, dato che i 2.200 miliardi non comprendono di danni causati dal consumo da parte di famiglie e aziende di beni e servizi, come l’energia per le apparecchiature e i rifiuti, gli ‘impatti sociali’, come le migrazioni delle popolazioni costrette ad abbandonare i luoghi diventati inabitabili, e gli effetti a lungo termine diversi dal cambiamento climatico. Il rapporto finale includerà anche una stima più elevata che comprende gli effetti a lungo termine di problemi quali l’accumulo di rifiuti tossici.

Lo scopo dello studio, spiega Mattison, è di aiutare gli investitori a convincere le aziende a ridurre il loro impatto ambientale prima che i governi agiscano con misure coercitive, quali l’imposizione di tasse o normative.