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Smog, il ministro Matteoli: “Limite di velocità a 90 all’ora in autostrada? Non sono d’accordo”

22 febbraio 2010 0 commenti

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero MatteoliLimiti di velocità di 90 all’ora nei tratti autoistradali ad alto rischio smog e nei periodi a favorevoli alla stagnazione degli inquinanti. La proposta, anticipata dal Corriere della Sera farebbe parte di un piano del ministero dell’Ambiente, che è coerente con alcuni studi che indicano come a fronte di una riduzione della velocità c’è anche una conseguente e significativa riduzione delle emissioni. Tra le autostrade sulle quali applicarla le autostrade lombarde e piemontesi, la Bologna-Milano, la Milano-Venezia, la Bologna-Padova e la Bologna-Verona. Provvedimenti simili non sarebbero una novità assoluta, dato che hanno trovato applicazione, con benefici riscontrabili, anche in altri paesi esteri, come ad esempio l’Olanda.

Ma il ministro delle Infrastruture e dei Trasporti Altero Matteoli non è d’accordo. “Abbassare i limiti di velocità di velocità a 90 all’ora in autostrada per contrastare lo smog? Sono contrario, anche perché le macchine meno stanno sulla strada meno inquinano” ha detto il ministro intervenendo a “24 mattino” su Radio 24.

“E’ un vecchio dibattito che si fa da tanti anni e si sono trovate sempre decisioni diverse – aggiunge Matteoli – . Sull’abbattimento a 90 all’ora non sono d’accordo, ma l’ho letto come voi sui giornali. Poi la collega Prestigiacomo è molto brava, sta cercando soluzioni, spero ci siano provvedimenti che lei può prendere avendo a disposizione risorse che io allo stato non conosco. Ma questa è un’iniziativa che io non conosco, francamente”.

Matteoli ha parlato poi della decisione di numerosi sindaci di bloccare il traffico per domenica 28 febbraio: “Io ho sempre sostenuto che il blocco delle auto non serve – dice il ministro – ma i sindaci non hanno alternative. Siccome secondo la legge si devono prendere provvedimenti quando l’inquinamento sfora le soglie consentite, quello più facile è fermare il traffico. In generale comunque non serve, ma alternative ce ne sono poche. Da sindaco credo sia giusto farlo. Può darsi che qualche risultato lo dia ma dal lunedì successivo, con il ritorno della circolazione normale nulla cambierà. Così non si risolve il problema, servono interventi strutturali”.

CAUTA LA REGIONE EMILIA ROMAGNA

La proposta di un limite di velocità antismog viene stroncata sul nascere dall’assessore regionale ai Trasporti Alfredo Peri: “Se si facesse solo questo sarebbe semplicemente teatro- afferma- se ne potrebbe parlare ma solo se questa proposta fosse inserita in una serie di provvedimenti come un coordinamento straordinario del trasporto pubblico”. Peri crede “che non esista una soluzione unica su un tema cosi’ complesso”, auspica piuttosto che si “comprino nuovi treni” e si chiede come farebbe questa idea a sopravvivere quando giusto un paio di mesi fa due senatori della Lega, con l’interessamento del ministro ai Trasporti Altero Matteoli, proposero invece di alzare i limiti di velocita’ da 130 a 150 chilometri all’ora. Lo stesso paradosso viene evidenziato dall’assessore regionale all’Ambiente Lino Zanichelli che frena su un provvedimento per tutta la Milano-Bologna (“Sarebbe piu’ interessante sui tratti urbani”) ma si dimostra comunque favorevole ad abbassare i limiti: “Abbiamo sempre insistito per una regolazione della velocita’ e- aggiunge- gia’ nell’asse di Bologna sono in vigore delle limitazioni a 90 o 110 chilometri che nel tempo hanno portato a dei risultati”. Zanicheli sottolinea: “Queste proposte vanno bene se stimolano una continuita’ di azione perche’- riferendosi alle ‘domeniche senz’auto’- dopo la domenica viene sempre il lunedi'”. Per Zanichelli quello che manca ora e’ un piano sull’ambiente che coinvolga tutto il Paese dato che “il Governo sta facendo queste proposte perche’ l’Europa ci puo’ aiutare a rientrare nei limiti dell’inquinamento ma solo se si presenta un piano su scala nazionale”. E sottolinea l’importanza della “partita” energetica citando come esempio l’operato della Regione Emilia-Romagna: “Abbiamo imposto la certificazione energetica obbligatoria che consentira’ di dimezzare il consumo negli edifici e, di conseguenza, l’inquinamento atmosferico”