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Disastro Lambro, entro 50-70 ore petrolio in Adriatico

25 febbraio 2010 0 commenti

Gli idrocarburi che hanno inquinato il Lambro e sono arrivati al Po in poco meno di 3 giorni arriveranno in Adriatico. A dirlo è stato il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che questa mattina ha sorvolato la zona interessata dal disastro ambientale e poi ha spiegato che “la movimentazione lungo il Po ci sarà ancora per 70 ore, poi la ‘chiazzà arriverà all’Adriatico”. Per questo motivo il ministero dell’Ambiente “ha allertato anche la guardia costiera che è presente con navi davanti la foce del Po. Abbiamo anche allertato il ‘servizio disinquinamento marinò che dovrà continuare quando parte della chiazza arriverà nell’Adriatico”.

E forse potrebbe volerci anche meno che 70 ore. ”La traccia oleosa _ ha detto il soettosegretario all’ambiente Roberto Menia, intervenendo alla Camera _ impieghera’ ragionevolmente tra le 50 e le 70 ore per raggiungere il Delta del Po”. “Martedi’ _ ha ricostruito menia _ sono stati sversati nel fiume 3.500 metri cubi di gasolio per autotrazione, pari a 3,5 milioni di litri”. Il depuratore di Monza “ne ha filtrati 2.500 metri cubi, mentre altri 1.000 sono finiti nel Lambro”. «Lunedì abbiamo il Consiglio dei ministri – ha detto la Prestigiacomo – spero di essere pronta con la dichiarazione dello stato di emergenza e poi, valutati i danni, saranno anche stanziate delle somme, compatibilmente con le tante emergenze che stiamo affrontando a livello nazionale».

Realacci (Pd): grave ritardo nel lanciare l’allarme

Nel lanciare l’allarme sulla fuoriuscita di idrocarburi dalla ex raffineria della Lombarda petroli c’è stato un grave e ingiustificabile ritardo”: così in una nota Ermete Realacci, responsabile per la ‘green economy’ del Pd. “Una mancanza di tempestività che si è rivelata fatale per far partire la macchina degli interventi in tempo utile per scongiurare il disastro ambientale che si è verificato. Come questo sia potuto accadere tutto ciò e su chi ricadono le responsabilità lo dovrà accertare la magistratura, tenendo conto anche del fatto che l’area industriale della Lombarda Petroli era stata sottoposta alla direttiva Seveso per la natura delle sostanze chimiche lavorate e stoccate” . “Quel che è certo – conclude Realacci – è che la lentezza e l’inadeguatezza degli interventi di soccorso attivati nella giornata di ieri ha generato una situazione di grave inquinamento per l’ecosistema fluviale e per tutte le attività che su di esso ricadono. Serve un’azione coordinata dal Governo e l’attivazione di tutte le istituzioni interessate per scongiurare che ulteriori rallentamenti possano compromettere ancora di più la situazione”.

Da stamani il petrolio ha raggiunto il parmese

L’onda nera di petrolio, che dal fiume Lambro si e’ riversata nel Po, ha raggiunto oggi i comuni della provincia di Parma. Dalle 6 di questa mattina sono stati interessati dal passaggio del materiale oleoso i comuni di Polesine Parmense, Zibello, Sissa, Colorno e, infine, Mezzani, paese al confine con la provincia di Reggio Emilia. Sul posto i tecnici della protezione Civile, che hanno incontrato i rappresentanti della Provincia e dei Comuni rivieraschi. Per ora nel territorio della provincia di Parma non sono stati predisposti dispositivi per fermare il passaggio dell’onda nera.

La confluenza tra Lambro e Po

La confluenza tra Lambro e Po

La Provincia di Reggio Emilia si prepara all’arrivo sul Po dell’onda nera

La massa oleosa e’ attesa nel reggiano tra le 4 e le 5 di domani mattina. Boretto e Gualtieri i punti individuati come sensibili, mentre sono pronti a intervenire 400 volontari. Intanto la presidente della Provincia Sonia Masini avvisa: “Saremo a fianco dei Comuni se ci sara’ danno ambientale”. E’ quanto emerge dalla “riunione operativa” di questa mattina in Prefettura a cui, sotto il coordinamento del prefetto Antonella De Miro, hanno preso parte la Provincia (presente con la responsabile della Protezione civile, Federica Manenti), i sindaci dei Comuni rivieraschi, il Coordinamento provinciale del volontariato di protezione civile, tecnici di Arpa, Enia, Aipo, Servizio tecnico di bacino della Regione e Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale, Vigili del fuoco e Corpo forestale. Nel corso del vertice si e’ fatto il punto della situazione e si sono organizzati i presidi in attesa del passaggio nel tratto reggiano del Po dell’onda nera, che sta transitando dalla provincia di Piacenza a quella di Parma, ed il cui arrivo e’ previsto tra le 4 e le 5 di domani mattina ed il cui deflusso dovrebbe proseguire per l’intera giornata.