Smog, tra entusiasmo e polemiche domenica al nord ecco il ‘No car day’
Domenica auto ferme al nord, per una manifestazione che nasce per unire e finisce per dividere. Da una parte chi sostiene che una giornata senza macchine possa rappresentare un modo per rispondere al problema dell’inquinamento e lanciare un messaggio di sostenibilità, dall’altro invece chi sostiene che lo stop non sia efficace. Infatti, se da una parte Sergio Chiamparino, sindaco di Torino e presidente dell’Anci, ha fatto sapere che “la stragrande maggioranza dei capoluoghi di provincia del Nord ha già aderito alla proposta” di fermare il traffico, dall’altra l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della provincia di Milano, Giovanni De Nicola, ha smentito: “Solo due comuni su centotrentaquattro dell’hinterland milanese aderiranno al blocco”.
A spingere verso il ‘no’, “le perplessità sull’efficacia del blocco per una migliore qualità dell’aria”, ha spiegato De Nicola. Perplessità condivise dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni – secondo il quale in Lombardia “non c’è allarme inquinamento” – e dal sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia – che si è detto “molto perplesso sul blocco delle auto” e più che a fermare la circolazione ha invitato a “investire in infrastrutture per evitare il congestionamento del traffico”. Parole raccolte da Legambiente, che ha chiesto si’ “misure strutturali antinquinamento”, ma ha sottolineato la “novità importante” rappresentata dalla manifestazione voluta dai sindaci di Torino e Milano, Sergio Chiamparino e Letizia Moratti. Proprio quest’ultima si è detta “felicissima dell’adesione di tantissimi comuni capoluogo di provincia di sette regioni e di decine di comuni lombardi”, cercando di sgomberare il campo a polemiche ed evidenziando la partecipazione al ‘no car day’.
Ma il dibattito non ha animato solo ambientalisti e meno ambientalisti: a essere diviso anche il mondo della politica. A cominciare dal ministero dell’Ambiente, con Stefania Prestigiacomo che ha ‘sconfessato’ il suo vice Menia avendo scommesso che la decisione di bloccare il traffico “avra’ certamente effetti positivi sul livello di polveri sottili”, in quella che ha definito “una importantissima svolta nella strategia anti-smog”. Svolta, già. Come ha spiegato Sergio Chiamparino, uno dei più convinti promotori dell’iniziativa insieme a Letizia Moratti, scopo della giornata di domenica “non è solo del blocco quello del traffico”, ma soprattutto lanciare “un messaggio di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini ma anche del Parlamento e del Governo perché si adottino delle misure a breve termine di carattere strutturale”.
Insomma, lo stop alle auto in tutto il nord doveva essere “un esperimento”, almeno secondo le idee di chi l’ha proposto. Alla fine, pero’, questo esperimento sembra non aver dato i risultati ottenuti. Non solo per le polemiche, ma anche per via dei numeri: l’Anci ha fatto sapere che sono già ottantadue i comuni del nord ad aver detto ‘sì’ alla proposta. Un numero non indifferente, ma sempre meno rispetto agli oltre cento enti locali dell’hinterland di Milano che invece hanno detto ‘no’. Ad ogni modo è solo lunedì che sarà possibile scoprire se e quanto Chiamparino e Moratti avranno riscosso successo. Certo è che per una giornata interna in ottantadue comuni gli italiani di tutte le età potranno vivere senza rumori, senza smog, passeggiare tranquillamente e fare belle pedalate in bicicletta.