Gli ambientalisti, via libera agli ogm scelta senza senso
E’ una ”follia” e una decisione ”assurda”: Cosi’ ”si condanna l’agricoltura Made in Italy e si mette a rischio la salute dei cittadini”. Lo afferma Legambiente commentando la decisione dell’Ue di ”decretare la fine dell’embargo sulle colture geneticamente modificate, vanificando cosi’ – rileva – gli sforzi e gli investimenti di tutti coloro che hanno creduto nel Made in Italy e nella ricerca della qualita’ e delle eccellenze”. ”E’ evidente che l’Italia non ha alcun bisogno di questi prodotti – ha dichiarato il responsabile Agricoltura di Legambiente Francesco Ferrante -. Questa decisione ci espone a pericoli enormi, dal punto di vista produttivo ed economico ma anche – prosegue – da quello della salute e della sicurezza”. ”Non si capisce – conclude Ferrante – cosa stia aspettando il ministro Zaia ad emanare il famoso decreto che impedirebbe l’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato che autorizza la coltivazione di Ogm senza aspettare le linee guida sulla coesistenza, per tutelare l’agricoltura di qualita’, il biologico e le eccellenze italiane”.
GREENPEACE: UNA MINACCIA PER LA SALUTE E L’AMBIENTE
“La patata ogm della Basf autorizzata dalla Commissione europea e conosciuta con il nome di ‘Amflora’
contiene un gene che conferisce la resistenza ad alcuni antibiotici. Questo ogm pone rischi inaccettabili per la salute umana e animale, oltre che per l’ambiente”. Lo afferma in una nota Federica Ferrario, responsabile della campagna Ogm di Greenpeace Italia, lamentando come “la sua autorizzazione viene sventolata in faccia alla scienza, all’opinione pubblica e alle leggi europee”. Per l’ambientalista “e’ scioccante constatare che da sei anni il presidente della Commissione europea, Jose’ Manuel Barroso prova a seppellire le evidenze scientifiche sui dubbi per la sicurezza di questa patata ogm”. Con la sua nuova Commissione, accusa Ferrario, Barroso “ha forzato la decisione senza neppure confrontarsi con tutti i Commissari”.
Secondo l’ambientalista, l’eurocommissario alla Salute, John Dalli, “in accordo con Barroso ha utilizzato la cosiddetta ‘procedura scritta’ per autorizzare questa coltura, evitando cosi’ di dover affrontare il dibattito nel Collegio del Commissari”. Tutto questo nonostante l’Oms e l’Agenzia europea per i medicinali (Emea), “hanno gia’ messo in guardia sull’ ‘importanza critica’ degli antibiotici colpiti da ‘Amflora’ (kanamicina e neomicina)”. La Ferrario avverte: “L’immissione in ambiente di questa patata della Basf potrebbe scatenare una resistenza batterica verso medicinali salva vita, compresi i farmaci utilizzati anche per il trattamento della tubercolosi”. L’ambientalista ricorda che “gli esperti di medicina sono sempre piu’ preoccupati circa la resistenza agli antibiotici e gia’ nel 2001 una legge specifica venne adottata a livello europeo, per eliminare entro il 2004, quei geni per la resistenza agli antibiotici che potrebbero comportare rischi per la salute umana e l’ambiente”. E poi, evidenzia, “anche l’Efsa (l’autorita’ europea per la sicurezza alimentare), solitamente pro-ogm, ha espresso dubbi e dissensi in una serie di pareri sull’Amflora”. Insomma, alla luce delle esperienze pregresse e dopo il voto della Commissione europea, “Greenpeace chiede all’Italia e a tutti gli Stati membri di vietare la coltivazione dell’Amflora nei propri territori”, conclude Ferrario.