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Anche a Roma è guerra alle buste di plastica

8 marzo 2010 0 commenti

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Buste di carta al posto delle inquinanti buste di plastica in dodici centri commerciali e dieci mercati rionali di Roma. In piu’ una campagna di sensibilizzazione e di informazione indirizzata ai clienti ed ai cittadini. Questa la risposta del Comune di Roma per venire incontro alle direttive comunitarie che imporranno dall’1 gennaio 2011 in tutta Italia (a differenza che nel restod ‘Europa, dove il divieto è già scattato il primo gennaio di quest’anno), il divieto di produzione e commercializzazione di buste di plastica non biodegradabili.  A presentare l’iniziativa, partita stamani dal mercato di piazza dell’Unita’, sono stati il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente e l’ad di Ama, rispettivamente Marco Daniele Clarke e Franco Panzironi, e l’assessore all’Ambiente, Fabio De Lillo. “Nostro obiettivo era quello di muoverci prima della direttiva europea- ha spiegato De Lillo- riteniamo che questa sia un’iniziativa importante per un cambiamento culturale fondamentale, soprattutto se si pensa che a Roma ogni cittadino consuma ogni anno 400 buste che durano in media dodici minuti”.

L’iniziativa comunale prevede, infatti, l’avvio di una sperimentazione in ventidue tra mercati e supermercati dove saranno distribuite oltre mezzo milione di buste di carta al posto delle tradizionali di plastica, con il logo Ama e lo slogan “chi previene, ama”. Due le settimane in cui prendera’ piede la campagna: questa, dall’8 al 14, e quella del 22-28 marzo.  “Ora- ha detto Alemanno- dobbiamo impegnarci per evitare che ci siano ulteriori rinvii dell’entrata in vigore in Italia del decreto comunitario. La situazione non e’ piu’ sopportabile ed il danno per l’ambiente e’ crescente. Da Roma parte dunque una battaglia per cambiare la logica dell’usa e getta, per la riduzione degli imballaggi e dei rifiuti e per consumare in maniera piu’ responsabile”.  I sacchetti Ama potranno contenere fino a sette chili di peso e sono realizzate con il 100% di carta riciclata certificata Fsc, l’unico organismo internazionale abilitato a rilasciare simili certificati. Contribuiranno, secondo Clarke, “alla riqualificazione ambientale di Roma dove ogni anno vengono usate 1,6 miliardi di buste di plastica non biodegradabili”.

Molte altre città italiane hanno messo in atto iniziative simili. Torino ad esempio ha firmato un protocollo d’intesa con le asssociazioni dei commercianti e del consumatori per avviare ad una eliminazione degli “shoppers” a partire dal 2 aprile.