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Ogm, Coldiretti lancia l’allarme: “Nessuna etichetta per i prodotti di animali clonati”

15 marzo 2010 0 commenti
Mucche di allevamento

Mucche di allevamento

Non sono previsti requisiti specifici di etichettatura per gli alimenti, come latte, formaggi e carne, prodotti da animali clonati e dalla loro progenie che dovessero essere autorizzati”.

 

E’ l’allarme che lancia la Coldiretti circa i contenuti dell’accordo raggiunto dal Consiglio dei ministri dell’Ambiente dell’Ue sulla possibilità di mettere in commercio sul mercato europeo alimenti provenienti da animali clonati, che ora passa in seconda lettura all’esame del Parlamento europeo.

 

 

L’accordo, spiega la Coldiretti, “prevede che i prodotti derivati da animali clonati dalla prima generazione della loro discendenza – come carni e latte – devono essere sottoposti ad una autorizzazione preventiva da parte del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali” o da parte del Consiglio, “con la stessa procedura seguita per gli organismi geneticamente modificati (ogm)” e previo parere favorevole “dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa)”.

 

 

A differenza di quanto avvenuto, il Parlamento “non voleva che la nuova legislazione sui nuovi alimenti si occupasse di animali clonati e della loro progenie” e chiedeva alla Commissione una legislazione ad hoc. “Ma il Consiglio invece, per evitare un vuoto normativo, ha previsto che la nuova legislazione disciplinasse anche gli animali clonati”.

 

 

La Coldiretti, su dati di Eurobarometro, spiega che la maggioranza assoluta dei cittadini europei boccia la possibilità che questi alimenti arrivino sulle tavole, “per motivi ambientali, etici, sanitari ed economici, avendo peraltro ben chiaro il significato della nuova tecnica”. Il 64% degli italiani ritiene che la clonazione a fini alimentari “non sarebbe mai giustificabile”, con la maggioranza dei cittadini che non comprerebbe mai questo tipo di alimenti, e il 78% ha dichiarato che un sistema di etichettatura “dovrebbe essere reso obbligatorio”.

 

La situazione è diversa negli Stati Uniti, “dopo il via libera della Food and Drug Administration (Fda)”, mentre in Canada “maiali geneticamente modificati stanno per arrivare sulla tavola dei canadesi, dopo che l’Environment Canada ha dato il via libera agli Enviropigs”.

 

 

La commercializzazione di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati, conclude la Coldiretti, “è un rischio inaccettabile che oltre ad un problema di scelta consapevole da parte dei consumatori e di rispetto della biodiversità pone evidenti perplessità di natura etica che occorre affrontare con decisione prima che sia troppo tardi”.