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Greenpeace, blitz a Livorno contro il rigassificatore

16 marzo 2010 0 commenti

Rainbow warrior

Per difendere il santuario dei cetacei, sono partiti ieri matttina all’alba. E con un classico ‘assalto’ tre attivisti di Greenpeace si sono arrampicati sulla Far Samson, la nave posacavi che sta realizzando il rigassificatore al largo della costa tra Pisa e Livorno. La protesta degli ambientalisti, durata quasi dodici ore, aveva l’obiettivo di convincere il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, a interrompere i lavori di realizzazione del terminal off shore e salvare cosi’ il Santuario dei cetacei, istituito tra Principato di Monaco, Liguria, Toscana, Corsica e Sardegna. Ma la richiesta di Greenpeace di un incontro urgente con il Governo per discuterne non e’ stata accolta.

L’ultimo dei tre attivisti, che erano saliti a bordo in mattinata, e’ rimasto imbracato fino alle 17 alla gru esterna della nave mostrando lo striscione ”Ministro dove sei?”. Poi, di fronte ai rifiuti di un incontro diretto tra il ministro Prestigiacomo e Greenpeace (il ministero si era reso disponibile ad un incontro con il direttore generale), l’associazione ha deciso di sospendere la protesta senza pero’ rinunciare alla propria battaglia per salvare i cetacei che, sottolinea l’associazione ambientalista, sono messi in serio pericolo dal ”primo insediamento industriale in mare del Mediterraneo”. L”assalto’ ambientalista era cominciato prima dell’alba quando dalla nave di Greenpeace, la ‘Rainbow Warriors’, sono scattati tre gommoni che hanno raggiunto la Far Samson e hanno dato il via alla protesta: mentre alcuni attivisti dal mare scrivevano sulla fiancata della grossa nave posacavi la frase ”Balene finite”, altri tre si arrampicavano sulla gru esterna. Nella tarda mattinata, alcuni poliziotti hanno costretto a salire a bordo di un loro mezzo due dei tre attivisti mettendoli in sicurezza, mentre il terzo, quello arrampicato all’esterno della gru, e’ rimasto al suo posto e ha portato a termine la protesta.

”Siamo profondamente rammaricati dall’indifferenza del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo – spiega Giorgia Monti, responsabile campagna Mare di Greenpeace Italia – che ha dimostrato ancora una volta di non aver alcun interesse a proteggere in maniera concreta l’ecosistema marino. Ringraziamo Aldo Cosentino, uno dei direttori del ministero, per averci invitato a un incontro a cui sicuramente parteciperemo, ma ci chiediamo per quanto ancora il ministro fara’ la ‘bella addormentata?”’. Gia’ a settembre, infatti, Greenpeace aveva avuto un incontro con Cosentino per chiedere misure concrete di protezione per il Santuario, nato nel 1999 da un trattato internazionale tra Italia, Francia e Principato di Monaco. ”Purtroppo pero’ a distanza di sei mesi – aggiunge Monti – nulla e’ cambiato. Il nostro governo dovra’ rispondere di questo fallimento non solo davanti a Francia e Monaco, ma a tutti gli Stati del Mediterraneo, che lo hanno riconosciuto come area a speciale protezione”.